Il numero 1 del Lugano: «Vincere con il Monthey era il minimo sindacale. Lungoyi? Ha fatto tre gol ma poteva farne venti».
Intanto i bianconeri se la vedranno domani sera contro il Losanna: «Abbiamo gli stessi punti dei vodesi, speriamo di fare risultato».
LUGANO - Domani sera il Lugano ospiterà il Losanna a Cornaredo, in occasione della sfida valida per il 28esimo turno di Super League (ore 18.15).
Un successo sarà fondamentale per i bianconeri, anche perché occupano il terzo posto della graduatoria con 37 punti, unitamente agli avversari di giornata. «Anche se dovremo fare a meno dei servigi di Custodio, che per noi è un elemento molto importante, potremo comunque schierare una squadra valida e in grado di contrastare il Losanna», ha analizzato il presidente della compagine ticinese Angelo Renzetti. «Speriamo di fare risultato, soprattutto perché abbiamo gli stessi punti dei vodesi in classifica e vincere sarebbe un bel messaggio».
Tranne la capolista Young Boys – che può vantare 60 punti – tutte le altre formazioni sono raggruppate in un fazzoletto di carta. Dalla seconda posizione del Servette (38), all'ultima occupata dal Sion (26), ci sono infatti soltanto dodici lunghezze. «Siamo tutti sulla stessa barca. Ormai chi avrà la fortuna di vincere due-tre partite di fila farà un bel passo avanti, mentre al contrario chi sarà meno fortunato inizierà ad avere gli incubi e si ritroverà in mezzo al marasma».
È fiducioso in vista del prosieguo della stagione? «Con un campionato come questo non si ha mai la certezza di niente. Nei prossimi quaranta giorni disputeremo una decina di gare ed è di conseguenza difficile sbilanciarsi, calcolando che ci sono gli infortuni, le squalifiche, la stanchezza e le squadre che non giocano lo stesso numero di match. Cerchiamo di stare sul pezzo e di vincere più partite possibili».
Il Lugano è reduce dalla qualificazione ai quarti di finale di Coppa Svizzera, in virtù del 3-0 rifilato al Monthey, compagine di Seconda Lega Interregionale. «Il valore della vittoria è dato dal percorso fatto dal gruppo e purtroppo contro il Monthey la squadra non mi è piaciuta, così come non mi sono piaciuti i giocatori ai quali è stata data la possibilità di scendere in campo. A parte due-tre elementi, che hanno fatto il loro dovere, gli altri hanno perso un'occasione d'oro. Sono veramente rattristato dal loro comportamento. Vincere era il minimo sindacale che si potesse avere, ma l'atteggiamento messo sul terreno di gioco non è stato quello giusto. Il paradosso è che alcuni di loro reclamano attraverso la stampa per il loro mancato impiego o per non essere convocati ai match, poi vengono schierati titolari e non hanno la minima reazione. Si può giocare anche male, ma il carattere bisogna mostrarlo. Sono professionisti che hanno affrontato dei dilettanti, fermi dallo scorso 25 ottobre. I nostri avversari avevano la pancia. Lungoyi? Questo discorso vale anche per lui. Ha fatto tre gol, ma avrebbe potuto farne venti. Non è sceso in campo con l'attitudine che mi aspettavo e, malgrado abbia risolto l'incontro, ha anche mostrato tutti i suoi limiti».