La rivoluzione è (forse) già morta.
City, United, Liverpool, Chelsea, Arsenal e Tottenham fanno marcia indietro. E altre seguiranno.
NYON - Quarantotto ore precise. Tanto è durata la sparata della Superlega.
Poi, messi in ginocchio dalla pressione di UEFA e FIFA - chissà se stavano bluffando o meno - ma soprattutto dall’ira dei loro tifosi, sei soci fondatori hanno mollato. Hanno semplicemente fatto retromarcia tornando nei ranghi, al loro campionato, alla loro Champions League. E i sei sono di peso: si tratta di Manchester City, Manchester United, Liverpool, Chelsea, Arsenal e Tottenhan. Ovvero tutte le rappresentanti di Premier League.
Già priva di ramificazioni in Francia e Germania, la creatura pensata da Florentino Perez e Andrea Agnelli ha così perso un appiglio importante, fondamentale. Questo, unito al fatto che - dopo la burrascosa riunione notturna dei dissidenti - nuovi rami potrebbero seccarsi prestissimo, ha probabilmente messo il punto alla Superlega. La rivoluzione è forse finita ancor prima di cominciare.