Due alternative per la vendita, in settimana si decide: «Un gruppo acquisterebbe il 60% del club, l’altro il 100%»
«Toccherà ad altri impegnarsi: dare delle garanzie economiche divenute per me insostenibili soprattutto dopo le stagioni segnate dalla pandemia».
LUGANO - Un venditore, un giudice, due acquirenti (e le lancette dell’orologio che corrono veloci). Non è il titolo di un film di Sergio Leone o Quentin Tarantino, bensì la situazione relativa alla vendita del Lugano.
Chiusa ufficialmente la stagione, il club bianconero e tutto il suo mondo hanno rivolto la loro attenzione a una nuova partita, quella che vedrà il cambio di proprietà. Niente più verbi al condizionale: Angelo Renzetti è infatti fermamente deciso a farsi da parte. «Il mio corso l’ho fatto - ha specificato il presidente - Ora toccherà ad altri impegnarsi per questa società. Dare delle garanzie economiche divenute per me insostenibili soprattutto dopo le stagioni segnate dalla pandemia».
Ci si era lasciati con un gruppo pronto a rilevare il club ma in attesa di un via libera dalla SFL.
«La cosiddetta “mini-licenza” che la Lega deve rilasciare. Quello è l’ultimo scoglio. Stiamo parlando di investitori stranieri e per questo è giusto fare tutti i controlli del caso prima di accordarsi per la cessione».
Che sarà automatica una volta ottenuto l’ok dalla Federazione?
«Io non ho firmato nulla. In quel caso però da sistemare ci saranno solo dei particolari. Il passaggio di proprietà avverrà».
Il gruppo in questione rileverà il 100% delle quote societarie?
«No, solo il mio 60%. Questi acquirenti hanno già trovato un accordo con Leonid Novoselskiy, che conserverà il suo 40%».
Quali sono i tempi tecnici per chiudere l’operazione?
«Questo è il problema: siamo già al limite. Abbiamo sollecitato la SFL e ci attendiamo una risposta entro questa settimana. Non è una deadline, ma non c’è tempo da perdere».
Anche perché ci sarebbe, altrimenti, una nuova avventura in Super League da progettare.
«No, ribadisco, il mio tempo l’ho fatto. È mia intenzione cedere il club e lasciarlo in buone mani. A qualcuno in grado di dare delle garanzie economiche. Nel caso in cui, quindi, la Lega "bocciasse" il gruppo acquirente, allora percorreremmo un’altra via».
Quella che porta alla trattativa con la Heusler Werthmüller Heitz AG?
«La società dell’ex presidente del Basilea rappresenta un altro gruppo».
In quel caso si dovrebbe però ripartire da capo con la SFL, i tempi si allungherebbero comunque a dismisura.
«No perché avere come rappresentante una società nazionale renderebbe tutto estremamente più semplice e veloce».
Anche in quel caso la cessione riguarderebbe esclusivamente le sue quote?
«No, il gruppo di cui la Heusler Werthmüller Heitz AG cura gli interessi rileverebbe pure la quota azionaria in possesso di Novoselskiy: acquisterebbe il 100% della società».