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CADENAZZOUn po' di... Inter (e di gloria) in Ticino: «Il nostro motto? Non mollare mai»

27.05.21 - 10:30
Leo Vinelli, presidente dell'Inter Club a Cadenazzo: «L'addio di Conte? Dispiace, ha dato la sua impronta alla squadra».
Foto Vinelli
Un po' di... Inter (e di gloria) in Ticino: «Il nostro motto? Non mollare mai»
Leo Vinelli, presidente dell'Inter Club a Cadenazzo: «L'addio di Conte? Dispiace, ha dato la sua impronta alla squadra».
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CADENAZZO - La passione per l'Inter – formazione che ha recentemente conquistato il campionato di Serie A – supera anche i confini italiani. 

In Ticino sono infatti molti gli appassionati dei colori nerazzurri: a Cadenazzo è stato per esempio fondato – il 22 maggio del 2017 – l'Inter Club JZ4 Non mollare mai, che conta attualmente circa 400 soci. «Siamo davvero un bel numero», è intervenuto il presidente del club Leo Vinelli. «Il nostro è anche il primo Inter Club in Svizzera e il terzo a livello Mondiale, senza ovviamente calcolare quelli italiani che sono divisi in zone regionali. I biglietti li stampiamo direttamente noi attraverso la nostra biglietteria e abbiamo una prelazione rispetto agli altri. Sono inoltre molto amico di Javier Zanetti – storico capitano nerazzurro – e insieme a lui organizziamo diversi eventi e collaborazioni, a favore della sua fondazione (PUPI Foundation). Si tratta di un'organizzazione no-profit argentina che sostiene i bambini più poveri e disagiati, che ha sede a Buenos Aires. Si occupa di soddisfare i bisogni fondamentali dei bambini, di garantirgli cibo, educazione, igiene e aiuti per le loro famiglie».

La data della fondazione dell'Inter Club non è casuale, visto che coincide con l'anniversario del famoso “triplete”, conquistato dai nerazzurri nel 2010. «Non vinciamo molto, ma quando lo facciamo lasciamo il segno. Il nostro quartier generale è il Bar Leilo di Cadenazzo, dove si condivide la passione e l'amore per l'Inter, sempre con il nostro motto "Non mollare mai". È più che altro un modo per stare insieme e per confrontarci. A causa della pandemia non abbiamo potuto fare molto nella scorsa stagione, ma altrimenti siamo molto attivi nell'ambiente. Pianifichiamo eventi locali, come per esempio il “Charity Event” a Castione di due anni fa, dove Zanetti era l'ospite d'onore. Organizziamo poi i pulmini per andare a San Siro e abbiamo anche avuto la fortuna di assistere da bordo campo al ritiro impenetrabile dell'Inter, svolto a Lugano nel 2019. Il Ticino ha portato bene alla squadra, visto che da quel momento i nerazzurri hanno colto un secondo posto in campionato, una finale di Europa League e uno scudetto». 

Nelle scorse settimane la compagine meneghina ha conquistato il 19esimo scudetto della sua storia. «Inizialmente, quando abbiamo vinto matematicamente il campionato, abbiamo festeggiato nel nostro piccolo a Bellinzona. In seguito, in occasione dell'ultimo match stagionale (23 maggio), siamo andati a Milano a omaggiare i nostri beniamini. Eravamo soltanto in 24 poiché la maggior parte non ha avuto la possibilità di sottoporsi al tampone per il Covid-19. A San Siro c'erano moltissime persone, così come bandiere, fumogeni e cori: è stata una giornata davvero emozionante e da ricordare. Abbiamo festeggiato sia lo scudetto sia l'anniversario del club». 

Dalla prossima stagione però, Antonio Conte non sarà più il timoniere dell'Inter. Il tecnico 51enne non ha infatti accettato la nuova politica della società, che ha deciso di ridimensionare le spese. «Dispiace molto perché Conte si è perfettamente calato nel suo ruolo, nell'interismo, ha difeso la squadra, gli ha dato il suo carattere e la sua impronta. Ha dimostrato con i risultati di essere un ottimo allenatore, ma bisogna anche capire la società che deve far quadrare i bilanci. Vedremo come reagirà l'ambiente. In ogni caso i giocatori e gli allenatori cambiano nel tempo, ma i colori nerazzurri resteranno per sempre».

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COMMENTI
 

Boh! 3 anni fa su tio
...ma chissene dell’Inter e della serie A....
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