Il presidente del Lugano Angelo Renzetti guarda avanti: «De Souza? Discorso chiuso per sempre».
LUGANO - Euro2020 è alle spalle, il calcio nostrano sta per tornare. Domenica 25 luglio - giorno in cui a Cornaredo si giocherà Lugano-Zurigo - sarà già tempo di Super League. Quelle appena trascorse sono state settimane a dir poco movimentate in riva al Ceresio, con Angelo Renzetti vicinissimo al passo d'addio. Prima della clamorosa marcia indietro.
Una storia (o meglio una telenovela) della quale il numero 1 bianconero preferisce non parlare più. «No, lasciamo stare. Mi ha lasciato solo problematiche questa storia. Se a pochi giorni dal via del campionato non abbiamo ancora una rosa definita, la causa è proprio questa. Certa gente pensa che operare nel calcio sia uno scherzo, ma non è come giocare con le figurine. Fare calcio è un'altra cosa. Thyago Rodrigo De Souza? È un discorso chiuso per sempre».
Dopo quanto successo, alla sua porta hanno bussato altre cordate?
«Cordata è una brutta parola. Ci stiamo guardando in giro, come sempre d'altronde, ma teniamo tutto sotto traccia. Non vogliamo fare altre figuracce. Ora sono io il presidente, poi vedremo...».
Meglio pensare al presente. Cosa dobbiamo attenderci dal mercato?
«Il problema attuale è che facciamo molta fatica a piazzare i nostri giocatori. Le idee ci sono, ma non possiamo concludere nulla poiché prima dobbiamo cedere. Non è una situazione ideale a due settimane dall'inizio del campionato».
Baumann e Sabbatini sono soltanto due nomi dei quali nelle scorse settimane si è parlato molto. Chi partirà?
«Stiamo cercando di piazzare coloro che dispongono di uno stipendio alto. Nessuno è incedibile. Per Sabbatini si erano fatte vive un paio di squadre, ma ora diciamo che tutto si è spento. Credo che per le primissime partite del campionato la squadra non muterà molto».
Come si sta ambientando Abel Braga?
«È una persona con molta esperienza. Non è un novellino. È interessato a tutto. Il calcio svizzero non è un problema, ha talmente tanta esperienza che non ci metterà molto a capire la nuova realtà».
Tra le tante battaglie degli ultimi mesi, Angelo Renzetti ha dovuto combattere la più importante: quella contro il Covid-19. Ora come sta?
«A livello di salute faccio sempre fatica. Questo era proprio uno dei motivi per i quali volevo trovare una soluzione per togliermi un bel peso. Ma così non è stato: ogni giorno sono alla ricerca di nuove energie, ma è tutt'altro che scontato».
Chiusura sull'Europeo.
«L'Italia ha meritato facendo quel che nel calcio moderno conta di più: creare un gruppo, giocare con un'idea chiara in un ambiente sano. Senza dimenticare la mano di un Roberto Mancini semplicemente straordinario. Complimenti all'Italia».