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PARIGIMessi e Ronaldo, ma anche tanti con l’acqua alla gola

11.08.21 - 09:30
La parola d’ordine è “debiti”. Soprattutto quando si hanno possibilità illimitate
keystone-sda.ch (CHRISTOPHE PETIT TESSON)
Messi e Ronaldo, ma anche tanti con l’acqua alla gola
La parola d’ordine è “debiti”. Soprattutto quando si hanno possibilità illimitate
Poche le società virtuose.
CALCIO: Risultati e classifiche

PARIGI - Messi che lascia il Barcellona in lacrime consolandosi con l’ingaggio monstre del Psg. L’Inter appena tornata campione d’Italia che vende Hakimi e soprattutto Lukaku per 115 milioni. Il City che prende il talentino Grealish per 100 milioni di sterline. C’è un calcio che va a due velocità. Anche tra le stesse società di prestigio.

Una crisi senza fine, che ha ricevuto dal covid quasi un colpo di grazia. Ma che non sembra, al tempo stesso, porre fine alla sua implosione visto che ci sono club, quelli dei magnati russi, arabi e quant’altro, ancora disposti a spese pazze nonostante i conti in rosso, i debiti e un fair play finanziario che si è rivelato un flop su tutta la linea.

Il calcio delle big ha qualcosa come 7,2 miliardi di debiti. A primeggiare sono Chelsea 1'510 milioni; Tottenham 1'280; Barcellona 1'173; Real Madrid 901 milioni, e così via.

Nonostante i diritti tv spremuti fino all’osso, il merchandising e gli stadi di proprietà, il calcio è diventato prigioniero di sé stesso, della corsa agli ingaggi folli di questi ultimi 15 anni che ha portato contratti pazzi e commissioni ai procuratori quasi al pari di veri e propri giocatori. In tutto questo bailamme ci sono ancora esempi virtuosi. Il Bayern non parte dalla forza economica delle proprietà di Manchester City, PSG, Chelsea e non rischia nessun investimento dettato dall’appeal mediatico. Ma c’è anche l’Atalanta, in Italia, che si è affermata negli ultimi anni. Obiettivi mirati, monte ingaggi contenuti e idee, in campo e fuori. È questa la ricetta per evitare un calcio a due velocità?

Il calcio dei magnati
Paris St Germain
Mbappè, Neymar e ora Messi. Un vero e proprio dream team a cui manca solo la Champions, solo sfiorata nelle ultime due stagioni. È il Psg di Tamim bin Hamad al-Thani, emiro sovrano del Qatar, proprietario del club parigino di cui è presidente Nasser Al Khelaifi, che in dieci anni ha cambiato il volto del calcio francese, dominando in Patria ma senza riuscire a vincere fuori dal confine nonostante gli oltre 1'000 milioni di euro investiti. Al Khelaifi è anche amministratore delegato di beIN e possiede grandi quote della Barclays, Sainsbury’s e Harrods, Volkswagen, Walt Disney e tanto altro ancora.
Manchester City
Lo Sceicco Mansour Bin Zayer Al-Nayan, proveniente da Abu Dhabi, cugino di al-Thani proprietario del Psg, originario negli Emirati Arabi Uniti, ha comprato il Manchester City nel 2008 e ne è diventato direttore sportivo. Detiene quote di nove club di calcio in giro per il mondo. Il suo patrimonio ammonta a 1,42 miliardi di dollari. Ha investito in passato 3,5 miliardi di sterline per acquistare il 16,3% della Barclays, la seconda più grande banca della Gran Bretagna. Anche lui ha speso tanto, vinto meno del Psg in Patria, e ancora niente Champions.
Chelsea
Di fatto Roman Abramovic è stato il precursore dei magnati nel calcio. L’acquisto del Chelsea risale al lontano 2003, con alterne fortune negli anni, ma anche due Champions vinte, l’ultima pochi mesi fa. Secondo le stime di Forbes del 2020, ha un patrimonio di 13,8 miliardi di dollari, cifra che lo rende il decimo uomo più ricco di Russia e il 113° più ricco al mondo. È stato il governatore, dal 2001 al 2008, del circondario autonomo della Cukotka (Russia). Da diversi anni ha affidato i Blues al suo braccio destro: Marina Granovskaia, che ha nominato amministratore delegato del club. 
Il paradosso Italia tra Cina e Usa
Se si esclude la Juventus da sempre della famiglia Agnelli, anche il calcio italiano negli ultimi anni si è arreso all’arrivo di capitali stranieri. Ma in maniera diversa. Nessun grande magnate, emiro o quant’altro. L’Inter, dopo Moratti, è stata dell’indonesiano Erik Thohir che l’ha poi venduta alla famiglia Suning, ora in grosse difficoltà. Bandiera a stelle strisce per la Roma, fresca del passaggio di consegne tra James Pallotta e Dan Friedkin. Mentre il Milan ha vissuto la fine dell’era Berlusconi passando velocemente dalle mani del cinese Li Yonghong a quelle del fondo americano Elliott.

Quanto mi costi? Calciatori paperoni
Secondo fonti parigine, Messi guadagnerà al Psg qualcosa come 40 milioni di euro all’anno. Continuerà a essere il calciatore più pagato al mondo davanti al suo eterno rivale Cristiano Ronaldo che con la Juventus, al suo ultimo anno di contratto, resterà fermo - si fa per dire - a 31 milioni. Fin qui siamo su cifre nette. Incrociando le varie classifiche di Forbes e France Football, nel 2020, con 125 milioni di euro, la Pulce occupava la vetta della classifica precedendo Cristiano Ronaldo (118 milioni, dei quali 87 di sponsor). Completava il podio Neymar a quota 98 milioni. Quarto classificato, ma molto staccato, Gareth Bale (37 milioni), che precedeva Andres Iniesta, oggi al Vissel Kobe (34 milioni), Eden Hazard, Raheem Sterling e Kylian Mbappé (32 milioni), quindi Robert Lewandowski (30 milioni), Antoine Griezmann e Kevin De Bruyne (28 milioni), anche se il belga è destinato a salire di qualche posizione dopo il recente rinnovo col Manchester City.

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COMMENTI
 

RobediK71 3 anni fa su tio
Istruttivo

Diablo 3 anni fa su tio
Mentre il mondo del tifo organizzato continua a gridare allo scandalo da decenni ... i più scoprono L acqua calda oggi

Big Luca 3 anni fa su tio
Ma che bel saluto raggiante quello parigino....(da 40 milioni di Euro). Ora tutti a tifare contro PSG, CITY, CHELSEA. FORZA ATALANTAAAAAAAAA !!!!!! E forza Bayern (che fortunatamente appartiene ancora a soci e tifosi) !

Tato50 3 anni fa su tio
Mi ha commosso quando ha pianto durante la conferenza stampa, sarà perché stava pensando già al contratto con il PSG e non certo che lasciava la sua amata squadra. E io se ho 20 franchi di debiti non dormo ;-((

seo56 3 anni fa su tio
🤐

Fabio bianconero 3 anni fa su tio
Messi gran giocatore forte e corretto…ma la scenata di piangere poteva evitarlo, prendeva già troppi soldi e li la discussione sarebbe lunghissima, ma piangere mi sembra un insulto ai lavoratori che lasciano il loro paese per emigrare in altri paesi per 1000 o 3000 euro al mese!!!! Si vergogni , sarebbe più giusto!!!

Blobloblo 3 anni fa su tio
Risposta a Fabio bianconero
Prima di parlare informati! Non poteva restare neanche gratis per legge!!

cle72 3 anni fa su tio
Risposta a Fabio bianconero
Se ci si ferma solo sul discorso del vile denaro, posso anche darti ragione. Ma se guardiamo la sua storia personale come ragazzo e poi uomo, il pianto ci può stare. Se non avesse versato neanche una lacrima, sarebbe stato scandaloso. Grazie a questa società a potuto inseguire il suo sogno, lo hanno aiutato a crescere e grazie alle cure ormonali, pagate interamente dalla società, ha potuto crescere anche di statura, suo blocco che gli causava molti disagi e insicurezze. Messi devi tutto alla società, ha dovuto lasciarla nonostante aveva deciso di lasciare mezzo stipendio, ma anche questo non è servito. Ora se prende più soldi, non è certo per colpa sua ma del sistema. E su queste cifre sono d'accordo che sono assurde, ma signora faremmo lo stesso al suo posto. Basta essere ipocriti!!!

Tato50 3 anni fa su tio
Risposta a cle72
Beh, miliardi di debiti da parte di una Società, non è un problema di vil denaro ma di gestione alla garibaldina. Fuori tutte le squadre fissando un tetto massimo di debito o vedremo giocare Bellinzona - Barcellona ;-))

Tato50 3 anni fa su tio
Risposta a Blobloblo
Giusto. Certo che trovare subito chi ti da 50 milioni è un bel colpo di fortuna. Forse sarebbe il caso che certe Società con miliardi di debiti o rientrano con i conti in ordine oppure VIA sino a quando saranno in regola !!
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