Renzetti a pochi giorni dall'esito della votazione sul Polo sportivo: «Il buonsenso mi dice di essere positivo»
«La squadra è in salute e vedere che l'ambiente è rimasto sano mi fa stare bene, ci sono prospettive interessanti»
LUGANO - Il 28 novembre sarà, comunque andrà, una data storica per il FC Lugano. Una data nella quale si decideranno le sorti della società bianconera: se rilanciarla o se affossarla. Soltanto la costruzione di un nuovo impianto permetterà infatti al club pallonaro sul Ceresio, che ha ormai esaurito tutte le deroghe possibili concesse dalla SFL, di continuare a essere fra le dieci meraviglie del calcio svizzero.
Mancano ormai pochissimi giorni al tanto atteso verdetto e la tensione si taglia a fette. Dal canto suo Angelo Renzetti - colui che per undici anni ha portato avanti il club - ostenta tranquillità... «Il buonsenso mi dice di essere positivo. Purtroppo ho visto nei vari speciali televisivi i sostenitori del no arrampicarsi sui vetri, con pochi argomenti al fronte. Conosco la mentalità ticinese e mi piacerebbe tanto che alcune persone si svegliassero un po' per capire certe dinamiche. Il Polo è una necessità non solo per la città, bensì per l'intero il Cantone».
Un no significherebbe cancellare il Ticino dalla mappa del calcio svizzero... «Non voglio nemmeno pensarci. Una cosa è certa: se dovesse passare il no alcuni personaggi avrebbero poi nemici per tutta la vita. Un pronostico? Da ottimista quale sono direi 60/40».
Parte del merito per l'eventuale realizzazione del nuovo impianto sarebbe da attribuire anche a Renzetti, colui che ha riportato a sud delle alpi il calcio di un certo livello: «Sono felice di ciò che ho fatto: il problema spesso è la continuità, ma in questo caso non sono minimamente preoccupato... Anzi, sono tranquillo perché ho avuto la fortuna di poter vendere a un gruppo competente, solido e con mezzi economici importanti. La squadra è in salute e vedere che l'ambiente è rimasto sano mi fa stare bene, ci sono prospettive interessanti».