In serie positiva, il Lugano punta in alto. In casa il Grasshopper però è temibile
Concentrasi sul GC? Con il referendum il Lugano si gioca il futuro.
ZURIGO - Terzo in classifica e reduce da tre vittorie consecutive, il Lugano dovrebbe potersi permettere di festeggiare. Ma non è così, un nuovo esame infatti è alle porte. Un esame di quelli duri, per di più; sicuramente tra i più complicati fin qui affrontati da mister Croci-Torti e dai suoi. Perché così va considerata, per quel che può succedere in campo e per la possibile distrazione dei bianconeri, la sfida di domani in casa del Grasshopper.
Non impeccabili in trasferta, dove in campionato hanno solo vinto (tre volte) o perso (tre volte) ma mai pareggiato, Sabbatini e compagni andranno a far visita a una squadra che al Letzigrund ha raccolto ben dodici dei suoi diciotto punti. Di più, davanti ai loro tifosi, le Cavallette sono cadute solo una volta in sette uscite: a luglio, nella prima di Super League, davanti al Basilea. Da allora hanno collezionato tre successi e tre pari, levandosi lo sfizio di far frenare, fra le altre, Zurigo e Young Boys. Il tutto segnando tanto (oltre 2 reti di media a partita) e producendo un gioco molto offensivo per il Contini-style. Reduci dalla lezione subita dal Servette e, come quasi tutte le partecipanti al campionato, al momento impegnati soprattutto a far punti per allontanarsi dalla zona calda della classifica, gli zurighesi puntano molto sul match di questo turno, dal quale sperano di poter spremere soddisfazioni e serenità. Non si accontenteranno insomma di gestire mirando al pari. Proveranno ad armare i pericolosi Bonatini e Sène per trovare l’intera posta in palio. In tutto ciò il compito del Lugano sembra semplice da prevedere. Disinnescare le due pericolose punte rivali (ma attenzione anche ai possibili inserimenti di Campana) e ripartire, senza concedere troppi metri e spazi. Importante, qualora Croci-Torti deciderà di coprirsi e puntare su una transizione veloce, sarà il rientro di Bottani, fuori per squalifica contro il Lucerna. La rapidità e la capacità di Mattia di giocare tra le linee potrebbero creare grossissimi problemi alle Cavallette.
Più che l’atteggiamento o le qualità tecniche del GC, i bianconeri dovranno in ogni caso temere… sé stessi. Non appagamento, né spocchia, questi di sicuro saranno stati azzerati dal lavoro quotidiano del Crus; i ticinesi potrebbero non essere al massimo perché distratti dal risultato di un referendum che, poche ore dopo la partita, in un modo o nell’altro segnerà il loro futuro. Lo si ripete da tempo: la testa è tutto. Pensare a una votazione invece che a un’azione potrebbe, in questo caso, costare caro.