Indagati Agnelli, Nedved e Paratici
Lo scambio Arthur-Pjanic e altre operazioni: sotto la lente movimenti per 50 milioni.
TORINO - La Guardia di Finanza ha perquisito le sedi torinese e milanese della Juventus. L’obiettivo era quello di trovare documenti in grado di provare il comportamento illecito dei dirigenti bianconeri in merito ad alcune operazioni di mercato. In particolare, dello scambio Arthur-Pjanic e di altri movimenti (per un totale di 50 milioni di euro) effettuati nelle stagioni 2018-19, 2019-20 e 2020-21.
L’operazione, che ha un risvolto penale, ha portato a iscrivere nel registro degli indagati sei manager: il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved, l’ormai ex direttore sportivo Fabio Paratici oltre ad altri tre elementi dell’ufficio commerciale della società.
Di seguito la nota ufficiale della Procura della Repubblica di Torino:
“Dal pomeriggio odierno, su ordine di questa Procura della Repubblica, militari della Guardia di Finanza stanno eseguendo perquisizioni locali presso le sedi di Torino e Milano della società Juventus Football Club S.p.a.. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Torino, delegati alle indagini, sono stati incaricati di reperire documentazione ed altri elementi utili relativi ai bilanci societari approvati negli anni dal 2019 al 2021, con riferimento sia alle compravendite di diritti alle prestazioni sportive dei giocatori, sia alla regolare formazione dei bilanci. Allo stato, le attività sono volte all’accertamento di ipotesi di reato di false comunicazioni delle società quotate ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, nei confronti del vertice societario e dei direttori delle aree business, financial e gestione sportiva. Al vaglio vi sono diverse operazioni di trasferimento di giocatori professionisti e le prestazioni rese da alcuni agenti coinvolti nelle relative intermediazioni. È altresì ipotizzato a carico della società il profilo di responsabilità amministrativa da reato, previsto qualora una persona giuridica abbia tratto vantaggio dalla commissione di taluni specifici illeciti. A tutela del mercato finanziario, le perquisizioni sono state avviate successivamente alla chiusura delle contrattazioni settimanali di Borsa italiana. L’indagine, denominata “Prisma”, ha avuto avvio nel maggio 2021 ed è affidata ad un pool di Magistrati del Gruppo dell’Economia, composto dai Sostituti Procuratori Ciro Santoriello, Mario Bendoni e dal Procuratore Aggiunto Marco Gianoglio, avvalendosi anche di attività tecniche di intercettazione di comunicazioni.”