L'ex allenatore bianconero Livio Bordoli: «È un bel passo in avanti non solo per Lugano ma per tutto il Cantone».
Nel 2015 Bordoli riportò il club sottocenerino tra le grandi del calcio svizzero.
LUGANO - Quella del 28 novembre resterà una data storica per lo sport luganese e ticinese. Il voto favorevole in merito al Polo sportivo ha dato nuova linfa al FC Lugano, che ora può guardare avanti con serenità e senza quella spada di Damocle che negli ultimi anni aveva costantemente puntato addosso.
«È un bel passo in avanti non solo per Lugano ma per tutto il Cantone - le parole di Livio Bordoli, colui che nel 2015 aveva riportato i bianconeri nella massima serie - Finalmente anche noi avremo uno stadio nel quale andare a vedere delle belle partite oppure dove prendere parte a delle manifestazioni. E finalmente anche il Ticino sarà dotato di una struttura all'altezza».
Lo stadio era questione di vita o di morte (sportiva) per il club sottocenerino...
«È vero. Certo, se guardiamo l'ultima partita casalinga del Lugano o quella di sabato al Letzigrund contro il GC, dove praticamente non c'era nessuno, è giusto porsi qualche domanda. Questa squadra merita più pubblico ed attaccamento. Stiamo parlando di un team che sta lottando per il titolo».
Il Polo sportivo avvicinerà più gente allo stadio?
«Il tutto ruota sempre attorno al medesimo punto: se ci saranno i risultati allora sì, altrimenti sarà difficile. Chiaramente la comodità che una nuova struttura offre aiuterà la gente ad avvicinarsi maggiormente al FC Lugano. Inizialmente la novità farà tanto, abbiamo visto ciò che è successo ad Ambrì. Ad ogni modo, anche con l'impianto nuovo il Lugano avrà comunque sempre 3000-4000 tifosi. Da lì non si scappa...».
In riva al Ceresio, dopo il sì, è giusto sognare in grande?
«Con questi investitori, perché no? Lugano potrebbe diventare una seconda San Gallo, una società cresciuta moltissimo negli ultimi anni e che ha addirittura sfiorato il titolo. Tuttavia, arrivare ai livelli di Young Boys e Basilea mi sembra impossibile, anche perché non abbiamo il bacino che hanno queste squadre».
La compagine di Croci-Torti ti sta sorprendendo?
«Sì, i risultati mi hanno sorpreso, ma non l'operato del Mister. È vero che Mattia Croci-Torti ha pochissima esperienza, ma lui è un "pazzo" del calcio e conosce tutto e tutti. Sta mettendo in pratica le sue conoscenze e la sua idea di calcio, che gli stanno dando ragione. Stiamo inoltre parlando di un allenatore che ha ancora ampi margini di miglioramento. Il Lugano può dunque star tranquillo, è in ottime mani».