Ultras Lazio, duro attacco ad Acerbi dopo la sua esultanza polemica: «La nostra bandiera è sacra».
«Francesco Acerbi non è più gradito qui a Roma. Fino a quando resterà, verrà fischiato, in ogni partita!».
ROMA - Bufera in casa Lazio, con Francesco Acerbi finito nel mirino degli ultras, che ne chiedono di fatto la cessione. «Uomo senza onore. Da oggi non sei più gradito a Roma», tuona la nota della Curva Nord, inferocita con il difensore.
All'origine della rabbia dei tifosi c'è l'esultanza del 33enne dopo la rete contro il Genoa, quando zittì la curva infiammando la polemica. «Esultanza in risposta alle critiche? Me ne frega meno di niente, fa parte del nostro lavoro, di quello che facciamo», aveva commentato nel post partita gettando altra benzina sul fuoco.
In seguito le scuse sui social non sono bastate, e così è arrivata l'entrata a gamba tesa degli ultras. «Acerbi uomo senza onore, via da Roma subito. Nessun perdono per chi tradisce! Questo non è soltanto uno slogan, ma è molto di più - si legge nella nota - Significa che i tifosi valgono più dei calciatori, che la nostra bandiera è sacra! Purtroppo i giocatori di oggi sono abituati troppo bene e non hanno mai visto una contestazione come si deve. Abbiamo contestato a duro muso Chinaglia, Nesta, Mihajlovic (per citarne solo tre), monumenti della nostra storia. Siamo entrati negli spogliatoi, a Tor di Quinto e Formello perché qualche giocatore, anche molto più blasonato di uno proveniente da Chievo e Sassuolo, ci aveva mancato di rispetto. E dovremmo lasciar passare il gesto e il menefreghismo di un calciatore che ha dimostrato di schifare di un'intera tifoseria? Acerbi ha zittito la curva nella partita scorsa dopo mesi di sostegno a oltranza. Aveva l'occasione, da uomo, di scusarsi sotto al settore ospiti. A fine partita invece, come un coniglio, mentre gli altri giocatori sono venuti ad esultare con noi, lui se ne è andato via. Si è tirato indietro quando sarebbero bastate scuse sincere. Da oggi Francesco Acerbi non è più gradito qui a Roma. Fino a quando sarà qui, verrà fischiato, in ogni partita!».