L'arbitro Serra parla per la prima volta dopo il grosso errore in Milan-Spezia: «I giocatori mi hanno rincuorato».
«Florenzi mi ha abbracciato, Ibra mi ha fatto capire di dover essere forte».
MILANO - Marco Serra, protagonista suo malgrado di un clamoroso errore nel finale di Milan-Spezia, ha parlato in esclusiva ai microfoni di "Sky Sport" tornando sull'episodio. Al 92' di quella partita Messias aveva di fatto segnato il 2-1 per i rossoneri, ma l'urlo di gioia di San Siro era stato strozzato dal fischio del direttore di gara, che aveva fermato il gioco per un fallo su Rebic, negando dunque il vantaggio. Al 96' si era poi concretizzata la beffa, con Gyasi autore addirittura del definitivo 2-1 per gli ospiti.
Un errore da togliere il sonno... talmente evidente da portare gli stessi rossoneri a rincuorare l'arbitro. «In campo credo che Rebic sia partito con l'idea di strangolarmi, poi ha capito che nel corso di una carriera tutti possono sbagliare. Negli spogliatoi è passato prima Florenzi, affranto, che mi ha abbracciato. Poi sono arrivati Calabria, Theo e Diaz, che mi hanno detto "Tirati su, succede a tutti di sbagliare". Ibra invece mi ha fatto capire di dover essere forte. Mi ha fatto molto piacere, anche se ho realizzato il tutto il giorno dopo. Quella notte credo di aver dormito massimo un'oretta sul divano, non di più».
Poi Serra passa all'episodio. «Nella mia testa c'è stato un errore di priorità, mi concentro su Rebic e Bastoni e penso che se lo tocca è fallo, non può non fare fallo in quella situazione. Concentrandomi su quello mi sono perso lo scenario completo e mi sono dimentico di Messias che stava tirando in porta. Ricordo di aver pensato "speriamo che non la butti dentro". In questo caso, il Var non può far nulla. È l'errore peggiore che possa accadere a un arbitro al tempo del Var. E quando ha segnato lo Spezia all'auricolare ho detto: "Non ci credo". Ho avuto tutte le sfighe in una volta sola», conclude Serra, confermando anche di non vedere l'ora di tornare in campo e lasciarsi alle spalle questo episodio.