Stojkovic: «Non abbiamo paura di Brasile, Svizzera e Camerun e ce la faremo»
La Svizzera non ride per il sorteggio, ma pure le rivali…
DOHA - Brasile e Serbia come in Russia, nel 2018, e poi il Camerun: alla Svizzera il sorteggio Mondiale è andato di traverso. Ma pure i nostri rivali non stanno festeggiando. Nonostante si sia mostrato sereno, Tite, selezionatore del Brasile, ha per esempio parlato con estremo rispetto del girone del primo turno di Qatar 2022.
«È un girone difficile, come ovvio attenderselo al Mondiale - ha raccontato il 60enne allenatore - Non guardo ai nomi dei nostri rivali: il primo pensiero è infatti sempre rivolto alla mia squadra, a quello che può fare».
“È il gruppo della morte”, hanno chiesto i cronisti verdeoro al loro selezionatore? «Né della morte, né della vita. Dipenderà da come ci comporteremo, da quello che riusciremo a ottenere, dai risultati insomma. Certo le avversarie sono temibili. Si è molto parlato dell’eliminazione dell’Italia e del Portogallo… è arrivata per mano della Svizzera e della Serbia. E poi c’è il Camerun, che è una rappresentante nobile della scuola africana. Per quanto riguarda la Svizzera, ho seguito la sua partita contro l’Italia. È andata in vantaggio e ha sfiorato il 2-0 prima di essere ripresa. Ha un gioco di alto livello. E anche il nostro deve essere così».
«Al Mondiale non ci sono avversari semplici - ha invece spiegato Murat Yakin a rts - come abbiamo visto anche le grandi squadre possono fare passi falsi. La Nations League sarà per noi importante: ci permetterà di farci le ossa. Il 2022 sarà un anno di grandi appuntamenti per la nostra selezione. Spero che potremo rimanere al completo e in salute per poter disputare questi match al meglio. Adesso dobbiamo cominciare a prepararci per riuscire così a presentarci in Qatar nelle condizioni migliori».
«Devo ammettere che questo, con Brasile, Svizzera e Camerun, è un gruppo difficile - ha sottolineato il sempre ottimista mister serbo Dragan Stojkovic - Saremo costretti a misurarci con avversari molto forti, che meritano rispetto. Ma quelli che dobbiamo rispettare più di tutti siamo noi stessi. Dobbiamo rispettare il nostro valore e il nostro gioco. Tutte le rivali hanno del potenziale… ma ce l'ha anche la mia Serbia. Sarà un mini torneo di tre partite che dovremo giocare al massimo, ma non abbiamo paura e ce la faremo».