Ieri a Basilea i bianconeri - battuti 2-1 - hanno archiviato una pazzesca, intensa e clamorosa stagione 2021/22.
In campionato la squadra del Crus ha chiuso al quarto posto con 16 vittorie, 6 pareggi e 14 sconfitte.
LUGANO - Sono due le date storiche di una stagione... storica: il 28 novembre e il 15 maggio. La prima è quella in cui la popolazione di Lugano ha detto sì al Polo sportivo, assicurando al FCL un futuro fra le grandi del calcio svizzero, mentre l'altra è quella in cui la coraggiosissima squadra di Mattia Croci-Torti ha riportato in Ticino la mitica Coppa Svizzera. Una stagione – consegnata ieri agli archivi con la sconfitta per 2-1 in quel di Basilea – da ricordare. Un'annata semplicemente pazzesca, che ha fatto sognare ed emozionare non solo la città sul Ceresio, ma l'intero Cantone. E quanto accaduto otto giorni fa prima a Berna e poi in Piazza Riforma a tarda notte ne è stata la dimostrazione.
Un campionato iniziato lo scorso 25 luglio con la sconfitta interna contro i futuri campioni svizzeri dello Zurigo. Era il Lugano di Abel Braga, allenatore dal curriculum di tutto rispetto ma sul quale la nuova proprietà non ha voluto scommettere. Così, già a fine agosto, le chiavi dello spogliatoio bianconero sono finite fra le mani di Mattia Croci-Torti, ticinese doc che – dopo tanti anni ad aspettare la grande occasione – si è messo in gioco. Senza patentino, ma con una grandissima voglia di conquistare la piazza perché nel calcio, così come nella vita, non sempre a contare è solo e soltanto il classico pezzo di carta. Contano cuore, sacrificio, dedizione, sudore e tanto altro, elementi che l'allenatore momò ha saputo portare tutti i giorni a Cornaredo. Vincere un trofeo, così importante, al primo anno? Non certo qualcosa che capita a tutti. Anzi... Una vittoria, quella centrata al Wankdorf, che ha consentito ai ticinesi di ricomparire sulla cartina europea, con la partecipazione – a partire dal secondo turno di qualificazione – alla Conference League.
Non per tutti il campionato è terminato ieri. Il Lucerna, penultimo, dovrà battagliare nello spareggio contro lo Sciaffusa per mantenere il suo posto nell'élite del calcio elvetico, dove è tornato il Winterthur dopo 37 lunghi anni...