«L'anno prossimo in Italia ci saranno le elezioni: Berlusconi potrebbe “usare” il Monza per un suo tornaconto»
Arno Rossini: «Con questa rosa, in Serie A, il Monza non si salverà».
MONZA - Grandi spese, grandi speranze, grande lavoro… ma alla fine il Monza ha centrato l'obiettivo che si era prefissato a inizio anno: è salito in Serie A. Adesso però comincia il bello: dove può arrivare la società di Silvio Berlusconi? A Rigor di logica verrebbe da pensare che, da neo promossa, nella prossima stagione le toccherà soffrire. L'ex cavaliere e il fido Adriano Galliani possono tuttavia garantire una “combo” quattrini-esperienza che ha poche eguali nel panorama calcistico italiano.
«C'è grande curiosità intorno ai biancorossi, per la prima volta in Serie A in 110 anni di storia - ha spiegato Arno Rossini - Vista la proprietà e la dirigenza, non si sbaglia se si dice che hanno grande potenziale. Per come la vedo io, in ogni caso, per loro il prossimo sarà un anno duro. Dovranno sgomitare».
Con questa rosa, nella massima categoria italiana, non avrebbero chance…
«Con questa rosa, in Serie A, non si salveranno. Anche mister Stroppa, che ha centrato la promozione ma solo prendendola per i capelli, potrebbe non essere più al suo posto all'inizio del nuovo campionato. Per essere competitivi, in Brianza dovranno fare una profonda rivoluzione».
Cinque-sei-sette giocatori nuovi?
«Io penso piuttosto a dieci-dodici elementi di valore, già pronti per la serie. Tanti cambi significa però anche tanto tempo per creare un gruppo, per dare un'identità tattica precisa alla squadra. Serviranno settimane e servirà tanto lavoro, ma in fondo davvero Berlusconi può garantire un solidissimo sostegno economico. E, a livello di mercato, Galliani è un numero uno, con contatti ad altissimo livello. Di buoni calciatori insomma, vedrete, il Monza ne ingaggerà. Anche se non sarà semplice convincerli perché, al di là dell'aspetto economico, la piazza non è al momento ancora attrattiva. Non credo insomma arriveranno campionissimi».
Ipotizziamo che i due dirigenti riescano a fare bene il loro lavoro. Dove può arrivare questo Monza?
«Se non ci saranno mosse sbagliate, penso che il piazzamento “massimo” non sarà comunque migliore del settimo-ottavo posto. Diciamo tra il settimo e il decimo-dodicesimo. Se invece saranno commessi degli errori, allora la squadra dovrà lottare per salvarsi».
E dire che, prima di ritrattare, Berlusconi aveva parlato di Scudetto e Champions League…
«Il patron è ambiziosissimo, ma non è così semplice puntare tanto in alto. Piuttosto, come già fatto con il Milan; Berlusconi potrebbe “usare” il Monza per un suo tornaconto. L'anno prossimo in Italia ci saranno le elezioni, giusto? Bene, questo potrebbe spingerlo a investire pesantemente nel club. Un buon risultato sportivo potrebbe tornare utile al momento del voto: è sempre una buona pubblicità…».
Nella prossima stagione, tra novembre e dicembre, si giocherà il Mondiale. Una tattica vincente nella costruzione del Monza del futuro potrebbe essere quella di ingaggiare professionisti non “internazionali”?
«Forse. Ma, solitamente, i giocatori non convocati nelle varie selezioni sono quelli che hanno meno qualità. E a questa squadra serve invece un gruppo ricco di talento. Credo che alla fine i biancorossi pescheranno elementi di diversa nazionalità. La parte difficile sarà riuscire a farli conoscere e coesistere velocemente».
Velocità e tempo: sono queste che segneranno il destino del club biancorosso?
«Esatto. In Brianza non si possono permettere rallentamenti nelle prossime settimane né un progetto a medio o a lungo termine: devono essere efficaci immediatamente. I soldi e le competenze saranno utilissimi ma non potranno garantire alcun risultato, non potranno dare la certezza di un campionato di alto livello. Ci fosse il tempo, ma si parla di anni, si potrebbe invece scommettere su un Monza pronto a competere per la qualificazione alle coppe europee».