L’Argentina ha vinto 3-0 la Finalissima, Italia “salvata” da Donnarumma
Martinez, Di Maria e Dybala in gol, Donnarumma migliore tra gli azzurri
LONDRA - Una grande Argentina o, se volete, una piccola Italia. La Finalissima, nuova sfida tra i detentori della Copa America e i campioni d’Europa in carica, ha “eletto” - senza possibilità di replica - i sudamericani come migliori al mondo. A Wembley, in una serata che ha fatto registrare l’addio all’azzurro di Giorgio Chiellini, si è infatti assistito a un monologo dell’albiceleste, alla fine impostasi 3-0 grazie a… Donnarumma. Senza i tanti, provvidenziali, interventi del portiere del Paris Saint-Germain, quella che è stata “solo” una sconfitta, per la truppa di Roberto Mancini si sarebbe infatti trasformata in una vera e propria débâcle.
Trascinati da un Leo Messi ispiratissimo, gli uomini di Scaloni hanno prima studiato i poco convinti avversari per poi finirli già prima dell’intervallo. Un’accelerazione della Pulce ha permesso a Lautaro Martinez di piazzare il vantaggio (28’). Un servizio dell’attaccante dell’Inter ha invece innescato Di Maria (46’) per il raddoppio. E, a quel punto, per l’Italia, si è fatta notte. Per tutta la ripresa, infatti, nonostante i tanti cambi, gli azzurri hanno faticato a proporsi, in certi casi anche a superare la metà campo. L’Argentina, invece, con Messi, Di Maria, Lautaro, Lo Celso e De Paul, è più volte andata vicina al terzo gol. Le manone di Donnarumma l’hanno in ogni caso a lungo stoppata. Fino al 93', quando Dybala ha deciso di regalarsi un pizzico di gloria personale entrando nel tabellino dei marcatori. Triplice fischio dell'arbitro e... missione compiuta per l'albiceleste: il primo trofeo stagionale è finito in bacheca.
A certificare le grandi difficoltà della selezione della vicina Penisola, smarritasi completamente dopo il trionfo continentale della passata estate, è stato proprio Mancini, che ha ammesso come la partita abbia avuto un senso giusto nel primo tempo. «Nella prima frazione abbiamo commesso degli errori sui due gol subiti - ha spiegato il 57enne selezionatore - Il match fino a quel punto era stato equilibrato, poi è finito. I nostri avversari sono infatti stati migliori di noi, più bravi, e hanno comandato in campo, Avremmo potuto fare di più? Per rimettere in discussione la sfida avremmo dovuto segnare, ma nei secondi 45’ abbiamo fatto troppo poco per pensare a una rimonta».