«Contentino-Italia, Mancini ha commesso un errore imperdonabile»
Arno Rossini: «Torneo non credibile, i big non hanno messo la gamba».
SAN GALLO - L’Inghilterra retrocessa, la Germania impallinata dall’Ungheria, la Spagna domata in casa sua, la Francia umiliata in Danimarca, l’Italia alle Final Four… la settimana (scarsa) di Nations League ha raccontato storie dal finale inaspettato. Ha illustrato un pallone diverso, per certi versi anche più entusiasmante e interessante, di quello “solito”.
«Secondo me ha invece dato delle conferme», è intervenuto Arno Rossini.
Riguardo alla vulnerabilità delle big e alla crescita di competitività delle altre selezioni?
«No, riguardo alla poca utilità e alla scarsa credibilità del calcio di settembre. Per le nazionali, intendo. Mettiamola così: non tutti quelli visti in campo negli ultimi giorni erano concentratissimi e motivatissimi. Così si spiegano tanti risultati inaspettati».
Eppure abbiamo comunque seguito un torneo ufficiale.
«Che porta tanti soldi nelle casse delle varie federazioni, è vero. Ma che a livello di prestigio è ancora ben lontano dalle competizioni storiche. Diciamolo chiaramente: ora come ora la Nations League vale meno della coda di un merluzzo. Ma avete visto Inghilterra-Germania?».
Uno spettacolo?
«Una partita nella quale si sono viste poca intensità e poca concentrazione. È stata un’amichevole insomma, una sfida tra scapoli e ammogliati».
Il problema dove sta?
«Vincere la competizione dà un lustro limitato e retrocedere non è un dramma. Se, poi, a questo aggiungete la collocazione temporale degli incontri… Siamo nel pieno della stagione “dei club” e il Mondiale è alle porte; era scontato che l’impegno non sarebbe stato massimo».
Quanto detto dalla Nations League non “vale” per Qatar 2022?
«Per nulla. Negli ultimi giorni nessuno dei big ha messo la gamba, nessuno ha rischiato. Gli unici che si sono impegnati davvero sono stati i giovani, che magari devono ancora guadagnarsi la chiamata per la Coppa del Mondo o comunque mettersi in mostra, e quelli che tra novembre e dicembre non avranno molto da fare».
Come l’Italia, che a sorpresa ha vinto il girone dopo aver clamorosamente fallito la qualificazione al Mondiale.
«È stato un contentino. Lo ha detto lo stesso Mancini: “Sarà difficile superare dicembre”».
Gli azzurri hanno almeno potuto sperimentare, guardare a un futuro che per loro è già cominciato.
«Purtroppo per loro, potremmo dire. Lo smacco dell’eliminazione per mano nostra e per mano della Macedonia è stato grande. Mi piace molto quello che ha fatto e come lavora Mancini; dopo l’Europeo ha però commesso un errore imperdonabile: è stato riconoscente con chi lo ha portato al trionfo. Qualche giocatore di quella squadra aveva terminato il suo ciclo e avrebbe dovuto essere sostituito. Forse anche confidando - a torto - nella “facilità” della sfida alla Svizzera, giocata subito dopo le feste e le celebrazioni, il selezionatore ha invece ritardato il ricambio».