Arno Rossini: «Haaland è un armadio, veloce, tecnico e affamato»
«Haaland posso forse paragonarlo a Van Basten. L’Inter ha sbagliato con Akanji».
MANCHESTER - Cosa si può dire di un giocatore capace di realizzare 3 triplette in 8 partite di Premier League, abbassando di “40 match” il primato precedente (Michael Owen impiegò 48 incontri)? Di un giocatore che segna sempre e comunque? Di un giocatore a tratti inarrestabile e che, vista la carta d'identità, è ancora lontanissimo dall’aver espresso il suo massimo potenziale?
«Che è un marziano, un mostro. È maciste - è intervenuto Arno Rossini - Altre parole per descrivere Erling Haaland al momento non mi vengono in mente».
Finora, il norvegese ha realizzato 14 reti nelle prime 8 giornate di Premier League, 17 in 11 presenze stagionali…
«Numeri pazzeschi che però quasi non rendono giustizia a un giocatore davvero unico. Vedrete, questo ragazzo cambierà definitivamente il calcio».
C'è qualcuno, del presente o del passato, che si può paragonare anche solo lontanamente al giovane fenomeno?
«Faccio davvero fatica a trovare un campionissimo che abbia mostrato le doti fin qui palesate dall’attaccante del Manchester City. Potrei dire Van Basten, pensando a fisicità e qualità tecniche, ma si deve ricordare che l’olandese ha cominciato davvero a incantare quando già era un po' più maturo».
Perché è speciale?
«Perché è un armadio, perché è veloce, perché è tecnicamente molto bravo, perché ha una fame incredibile. Ma avete visto il gol di testa che ha segnato contro lo United? Quanto è saltato? Ma avete visto quello in scivolata? Se non hai una grande fame, su quella palla telecomandata da De Bruyne, neanche provi ad arrivarci».
Chi gongola è Pep Guardiola, che con il suo gioco in passato ha spesso smontato le prime punte.
«Per questo, forse, si è guardato con curiosità all'acquisto di Haaland. Queste prime settimane di stagione hanno però detto che il bomber è davvero perfetto per questa squadra, per questo stile di gioco. Hanno detto che le sue caratteristiche sono esaltate dal modo di intendere le partite dei Citizens e ovviamente dalle qualità dei compagni. Dovesse continuare così, “rischierebbe” di fare 40 gol in Premier League. È impressionante».
Haaland segna e il City vince.
«È da tempo che stanno facendo bene e giocando ad altissimo livello. Ora poi, appunto, con quello lì davanti…».
È la ciliegina sulla torta?
«No, è l'elemento capace di spostare gli equilibri. Qualsiasi squadra di medio-alto livello potrebbe legittimamente pensare di vincere la Champions League se si assicurasse le sue prestazioni. Penso all’Inter, alla Juve, al Paris Saint-Germain, all'Atletico Madrid… questo tipo di compagini. Anche a livello di nazionali, una buona selezione diverrebbe istantaneamente ipercompetitiva con quel fenomeno».
La Norvegia non andrà al mondiale.
«Diamogli tempo: dovessero trovare un paio di elementi buoni, con i quali supportare Erling, potrebbero realmente scalare il ranking, arrivando a essere una squadra da fase finale di un grande torneo».
A Manchester di buoni calciatori ne hanno parecchi.
«Sì, hanno un gruppo incredibile. Ci sono Foden, De Bruyne, Cancelo. C’è Akanji».
Che ha impiegato poco per calarsi nella nuova realtà.
«E a dimostrare il suo grande valore. In estate si è molto parlato di un suo possibile approdo all'Inter come sostituto di Skriniar, dato per partente verso il PSG. In molti hanno storto il naso per l’operazione; per come la vedo io, se avessero completato lo “scambio” i nerazzurri avrebbero invece fatto un affare. Si sarebbero portati a casa un giocatore che vale già adesso almeno quanto se non più dello slovacco e avrebbero riempito le casse societarie con i milioni dei parigini».
Poi invece a Milano hanno deciso di blindare il 27enne già in rosa.
«I dirigenti hanno mostrato imperizia e ignoranza. Nel senso che forse ignoravano il reale valore di Manuel. Alla fine il colpo lo ha piazzato il City, che si è sistemato per tanti anni».