È in uscita un documentario che percorre la carriera del brasiliano, nel quale vengono toccati anche temi molto delicati
«Guardo indietro e vedo che sì, siamo stati esposti a uno stress mentale molto, molto grande e senza alcuna preparazione per questo».
RIO DE JANEIRO - Ronaldo "Il Fenomeno" senza filtri. L'ex star del pallone brasiliana si è "svestito" completamente, raccontando all'interno di un documentario (intitolato L’ascesa, la caduta e la redenzione di Ronaldo) i passi più importanti della sua carriera. Andando a scavare nel profondo, perché chi associa il calcio soltanto a soldi, ricchezza e felicità si sbaglia di grosso.
«Vengo da una generazione in cui eri gettato nella mischia e dovevi fare del tuo meglio - le parole del 46enne a Marca, in attesa dell'uscita del documentario - Guardo indietro e vedo che sì, siamo stati esposti a uno stress mentale molto, molto grande e senza alcuna preparazione per questo. Anche perché era l'inizio dell'era di Internet, con la velocità con cui viaggiano le informazioni. In questo periodo non c'era alcuna preoccupazione per la salute mentale dei giocatori. Oggi sono preparati molto di più, ricevono le cure mediche necessarie anche per affrontare la giornata e i giocatori vengono studiati di più: i profili di ciascuno, come reagiscono, come dovrebbero reagire... Ai miei tempi non c'era niente di tutto questo».
L'ex calciatore - fra le altre - di Inter e Milan ha dichiarato di essere seguito da professionisti: «Oggi faccio terapia. Sono passati due anni e mezzo e capisco molto meglio anche quello che avevo provato prima. Molti, ovviamente, hanno attraversato momenti terribili, anche di depressione, per mancanza di privacy e mancanza di libertà... La realtà è che non sapevamo nemmeno che esistesse questo tipo di problema. Questo argomento è stato assolutamente ignorato dalla nostra generazione»