L'allenatore del Manchester United è tornato a parlare dello spinoso caso-CR7
«Sono responsabile della cultura, devo stabilire gli standard e i valori. Il calcio è uno sport di squadra e va stabilito uno standard».
MANCHESTER - Cristiano Ronaldo è finito di nuovo in un tritacarne mediatico. Sì perché in occasione della gara interna di mercoledì che il Manchester United ha giocato contro il Tottenham il portoghese ne ha combinata un'altra delle sue, lasciando il campo prima dello scoccare del 90' e scatenando come logica conseguenza un vero e proprio putiferio.
Per il suo comportamento l'ex Juventus è stato punito dai Red Devils, che l'hanno dirottato (provvisoriamente) con la Under-21 del club inglese.
Alla vigilia della gara contro il Chelsea, alla quale CR7 non parteciperà, l'allenatore del Manchester United Erik ten Hag è tornato sulla spinosa situazione: «Cristiano Ronaldo si è rifiutato di entrare in campo contro il Tottenham, ed è la seconda volta. Ci devono essere delle conseguenze. È importante per l'atteggiamento e la mentalità del gruppo. I dettagli della questione rimangono tra me e Cristiano. Ronaldo rimane un giocatore importante della nostra rosa. Sono responsabile della cultura, devo stabilire gli standard e i valori perché il calcio è uno sport di squadra».
Dal canto suo il giocatore, tramite social, ha voluto esternare il suo pensiero ammettendo (almeno velatamente) l'errore. Questo il testo scritto in queste ora da Ronaldo: «Come ho sempre fatto in tutta la mia carriera, cerco di vivere e giocare con rispetto verso colleghi, avversari e allenatori. Sono la stessa persona e lo stesso professionista che sono stato negli ultimi 20 anni giocando ai massimi livelli e il rispetto ha sempre giocato un ruolo molto importante nel mio processo decisionale. Ho iniziato molto giovane, gli esempi di giocatori più grandi ed esperti sono stati sempre molto importanti per me. Per questo, in seguito, ho sempre cercato di essere io stesso l'esempio per i giovani che sono cresciuti in tutte le squadre che ho rappresentato. Sfortunatamente non è sempre possibile e a volte a caldo si prendono decisioni sbagliate e ci si fa prendere dalla foga. In questo momento, sento solo di dover continuare a lavorare sodo, supportare i miei compagni di squadra ed essere pronto a tutto in ogni partita. Cedere alla pressione non è un'opzione. Non lo è mai stato. Questo è il Manchester United e uniti dobbiamo resistere. Presto saremo di nuovo insieme».