«Futuro a Cornaredo? Non ho mai nascosto il desiderio di tornare un giorno a giocare in Svizzera. È una possibilità».
Nella sua carriera il 31enne ha conquistato 17 trofei a livello di club, comprese due Champions League: nel 2013 con il Bayern e nel 2019 con il Liverpool.
LUGANO - Nella giornata odierna - mercoledì 26 ottobre - ha avuto luogo la conferenza stampa del Lugano, in cui è stato "presentato" Xherdan Shaqiri. Il fantasista della Nazionale rossocrociata - attualmente sotto contratto con i Chicago Fire (MLS) - ha infatti deciso di approdare a Cornaredo agli ordini di Mattia Croci-Torti fino a domenica 13 novembre, per preparare al meglio i Mondiali del 2022 in Qatar. «Ho avuto modo di conoscere in questi giorni l'ambiente e sono tutti molto motivati», sono state le prime parole di Shaqiri. «È la maniera perfetta per prepararsi alla Coppa del Mondo ed è importante che io rimanga in forma, che il motore resti sempre acceso. In tutto questo tempo non giocherò partite ufficiali, ma è l'ultima delle mie preoccupazioni anche perché non dimenticherò sicuramente come calciare una palla nelle prossime settimane».
Ma come si trova Shaqiri a Lugano? «È sempre bello essere in Ticino. Le persone sono speciali e mi sono sentito a mio agio sin dal primo istante. Cerco di prepararmi al meglio e di restare concentrato, ma per me è anche molto importante divertirmi in allenamento ed è per questo che sono felice di essere qui. Dopo tanto tempo sono tornato a vivere l'ambiente di una squadra svizzera. È un'esperienza breve ma interessante. Nonostante la squadra sia composta da molti giovani la reputo molto valida, il Lugano sta gettando delle buone basi per il futuro. Oltre a questo conosco sia Bottani sia Steffen da molto tempo ed è positivo l'arrivo di Renato. Aver conquistato la Coppa Svizzera è stato il primo passo per permettere ai grandi giocatori di trasferirsi a Cornaredo e sono sicuro che anche altri big arriveranno in futuro. Joe Mansueto? È stata una buona idea acquistare il Lugano, perché il club e la città meritano di avere successo. È risaputo quanto sia finanziariamente forte, ma è anche una persona formidabile e sosterrà sempre la squadra. Per vincere è l'uomo giusto».
E fra nemmeno un mese scenderai in campo con la Nazionale svizzera alla Coppa del Mondo. «I Mondiali sono un pensiero fisso nella mia mente e mi sto concentrando al massimo su questo obiettivo. C'è però ancora un po' di tempo prima dell'inizio della rassegna iridata, per cui non voglio pensarci troppo. Adesso voglio concentrarmi innanzitutto sugli allenamenti con il Lugano e rilassarmi dopo le sessioni mattutine passeggiando per le vie della città».
Dove potrà arrivare la Svizzera in Qatar? «Sono dell'idea che abbiamo lo statuto per diventare una delle sorprese di questo torneo. In squadra abbiamo un buon mix, dove Sommer è il più anziano del gruppo. Reputo il nostro girone difficile, conosciamo bene sia il Brasile sia la Serbia, due formazioni molto forti e se vogliamo ottenere grandi risultati dovremo andare oltre i nostri limiti. L'importante sarà pensare a una partita alla volta e superare la fase a gironi, poi tutto potrà essere possibile».
Come stai vivendo la tua avventura negli Stati Uniti? «È un'esperienza completamente nuova per me ed era proprio quello che cercavo. Mi piace molto Chicago e mi trovo bene, anche se a livello sportivo non abbiamo purtroppo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Ci riproveremo l'anno prossimo. Futuro a Lugano? Non ho mai nascosto il desiderio di tornare un giorno a giocare in Svizzera. In questo momento mi concentro sui Fire, ma mi piace la collaborazione che c'è con il club bianconero e in futuro potrebbe sicuramente essere una destinazione possibile».