L'ex allenatore del Bologna si è spento a 53 anni.
Da tre anni era impegnato nella lotta contro la leucemia.
BOLOGNA - Grave lutto nel mondo del calcio: Sinisa Mihajlovic si è spento oggi all'età di 53 anni. Da tre anni era impegnato nella lotta contro la leucemia, che purtroppo - dopo averla sconfitta in un primo momento - non gli ha dato scampo. Nelle ultime ora aveva destato parecchia preoccupazione un tweet del giornalista Clemente Mimun nel quale c'era scritto “Forza Sinisa!”.
L'uomo aveva annunciato la scoperta della malattia nel corso di una conferenza stampa il 13 luglio 2019. Il 29 ottobre dello stesso anno Sinisa si era sottoposto al trapianto di midollo osseo al Sant'Orsola di Bologna. Poi la lenta ripresa, l'emozionante ritorno in panchina, prima purtroppo della tristissima notizia arrivata oggi.
Questo il comunicato emesso dalla famiglia: «La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico, professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessandro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato».
Nella sua carriera da calciatore ha conquistato, fra gli altri, due Scudetti con Lazio (2000) e Inter (2006) e una Coppa dei campioni con la Stella Rossa nel 1991. Ex giocatore di Roma, Lazio, Sampdoria e Inter era reduce da un esonero in qualità di allenatore del Bologna.
L’ultima sua apparizione pubblica era avvenuta qualche giorno fa a Roma, quando aveva voluto presenziare al lancio della biografia dell'ex allenatore del Lugano Zdenek Zeman.