L'assenza di Rivaldo alla veglia funebre per O Rei non è passata inosservata…
Il 50enne, campione del Mondo nel 2002, si difende e dice la sua: «Anche se fossi stato in Brasile, non so se ci sarei andato. Gli ho sempre mostrato il mio amore, il miglior tributo è quello che viene dato in vita».
SAN PAOLO - In Brasile, dove la scomparsa del leggendario Pelé ha catalizzato l’attenzione dei media tra numerosi omaggi, veglia funebre con folla oceanica e funerali privati, non sono mancate anche alcune polemiche.
Dopo gli attacchi a Neymar, stella del PSG cresciuta proprio nel Santos, anche Rivaldo - campione del Mondo con i verdeoro nel 2002 - è stato pesantemente criticato per non aver presenziato alla veglia di O Rei.
Assenze che hanno fatto scalpore e provocato reazioni, con Rivaldo che ha voluto prendere posizione e dire la sua sui social.
«Vorrei chiarire una volta per tutte questa vicenda - ha esordito il 50enne ex Milan e Barcellona, pallone d’oro nel 1999 - Anche se fossi stato in Brasile, non so se sarei andato alla veglia nonostante Pelé sia stato il migliore di tutti i tempi. Non sono contrario a chi la pensa diversamente, ma personalmente non mi piace rendere omaggio a una persona in quei momenti. Ho incontrato molte volte Pelé, sono stato con lui e ho avuto l'opportunità di onorarlo quando era in vita. Gli ho mostrato il mio amore, il mio affetto e lui era contento. Mi parlava e ringraziava sempre. Il miglior tributo è quello che viene dato in vita, io l'ho fatto e ho la coscienza pulita», ha spiegato l’ex campione.