Le tracce di fluidi corporei prelevate combaciano con il profilo genetico del brasiliano
Il 39enne era finito in carcere con l'accusa di violenza sessuale.
BARCELLONA - Si aggrava la posizione di Dani Alves, attualmente in carcere con l'accusa di violenza sessuale.
Dopo aver cambiato diverse volte versione dei fatti, in queste ore - come riporta El Periodico - sarebbe arrivata la prova del DNA a inchiodarlo e a rafforzare la tesi della vittima. Le tracce di fluidi corporei prelevate dal corpo di quest'ultima, dai suoi vestiti e dal pavimento del locale (il night club Sutton di Barcellona) combaciano con il profilo genetico del brasiliano.
Per questo motivo la Procura del Tribunale di Barcellona e gli avvocati che difendono la presunta vittima hanno chiesto fermamente che al 39enne non venga concessa la libertà provvisoria per i fatti che - lo ricordiamo - risalgono al 30 dicembre scorso.