«Lukaku, limiti impressionanti ma utile per fare la guerra»
Arno Rossini: «I nerazzurri mi piacciono; credo che, se staranno bene, potranno fare un bel percorso in Europa».
MILANO - Con Inter-Porto e Lipsia-Manchester City si chiuderà questa sera il programma delle gare di andata degli ottavi di Champions League. A settembre i Citizens erano in pole position; dopo sei mesi, un Mondiale e qualche guaio giudiziario sono ancora da considerare come i favoriti per il successo finale?
«Non ci sono dubbi - ha sottolineato Arno Rossini - a livello individuale e come collettivo sono a mio parere i numero uno d’Europa. Per come gioca e per la mentalità che ha, la squadra di Pep Guardiola è ancora quella da battere. Poi, lo sappiamo, la Champions è una competizione particolare; contro i tedeschi di mister Marco Rose il City non dovrebbe comunque avere problemi».
Nell'altro match di giornata, invece, si potrà seguire un’Inter che finora non ha convinto appieno.
«E che contro il Porto, che ha tecnica e qualità, è attesa da due partite molto complicate. I nerazzurri però mi piacciono; credo che, se staranno bene, potranno fare un bel percorso in Europa».
Oltre gli ottavi?
«Oltre anche ai quarti. Possono spingersi molto “in là”».
Per lasciare il segno, la Beneamata ha bisogno di ritrovare il vero Lukaku.
«Giocatore eccezionale con Conte, così così l'anno scorso al Chelsea e in grande difficoltà negli ultimi mesi. Non è il campione che tutti dipingevano tempo fa, non lo è mai stato, ma è comunque un calciatore molto importante, in grado - da solo - di farti vincere delle partite. Ha dei limiti impressionanti a livello tecnico, è vero; con forza, presenza e mentalità può in ogni caso rivelarsi determinante».
Finora il segno non lo ha lasciato.
«In questa stagione è stato disastroso prima del Mondiale, catastrofico in Qatar e ha fatto male una volta tornato a Milano. È però amato dai compagni e mi sembra in ripresa».
Lautaro è di tutt'altra pasta.
«Lautaro è semplicemente eccezionale; uno di quelli in grado di farti vincere la coppa. Romelu invece lo vedo più utile quando c'è da fare la guerra. E in Europa sarà così. Ma l’Inter è pronta. Con i tre centrali dietro che sono bravi, il portiere pronto a rientrare, il motorino Barella a centrocampo e quegli esterni che sono martelli, in Champions può lasciare il segno».
Tra i più positivi, tra le fila dei milanesi, c’è quel Federico Dimarco che qualche anno fa, giovanissimo, giocò a Sion.
«I vallesani lo comprarono e rivendettero dopo una sola stagione facendoci un profitto. Fu uno dei soliti colpi del bravissimo Degennaro. Noi non vedemmo però il ragazzo che ora riesce ottimamente a difendere e a ripartire, mettendo palle interessanti in mezzo all'area. Non vedemmo quello che è uno dei punti di forza della squadra di Inzaghi, uno “da nazionale”. Complice un infortunio, in biancorosso deluse».