«Impiegati anni per guadagnarci il rispetto»
Tami predica calma: «Siamo i favoriti del gruppo, è vero, ma poi c’è il campo».
BASILEA - I rossocrociati cominceranno la loro corsa verso Euro2024 affrontando in trasferta la Bielorussia. A Minsk? No, a Novi Sad. Tra le sanzioni comminate al Paese guidato da Aleksander Lukashenko per l’appoggio fornito alla Russia nella guerra in Ucraina, ci sono infatti pure quelle firmate dalla UEFA, che ha imposto di far disputare tutte le partite internazionali di nazionali e club in campo neutro e a porte chiuse. Ciò ha spinto la Federazione guidata da Vladimir Bazanov a virare sulla Serbia. Non certo una soluzione ottimale per quei giocatori che vestono rossocrociato e hanno origini kosovare.
«La situazione è questa e noi, come ASF, non possiamo farci nulla - ci ha spiegato Pier Tami, direttore delle squadre nazionali maschili - Abbiamo provato a interpellare la UEFA, ma anche loro hanno le mani legate».
Non si decide a Nyon?
«La questione è un po’ più complicata. Come sapete, la Bielorussia deve giocare in campo neutro le partite casalinghe. Il problema è che non ci sono molti Paesi disposti a ospitare quella selezione. Al momento della programmazione della partita ce n’erano infatti appena due: l’Armenia e appunto la Serbia. È stata scelta la seconda e non c’è modo - neppure la UEFA può farlo - di interferire su tale decisione».
Una preoccupazione in più, insomma?
«In realtà la partita è poi, appunto, contro la Bielorussia. E, questo va sottolineato, la Federazione serba si è resa immediatamente disponibile per rendere il più semplice possibile il nostro soggiorno. I ragazzi sono tranquilli».
E pronti a partire per quella che è un’avventura tutta nuova. Sarà difficile calarsi nelle qualificazioni dopo aver vissuto i flash del Mondiale?
«I giocatori stanno vivendo una stagione molto intensa: alcuni di loro erano già in campo con i rispettivi club pochi giorni dopo la fine della nostra avventura in Qatar. Loro, quindi, hanno smaltito la delusione della Coppa del Mondo e sono carichi per queste partite».
Chi non lo è?
«Noialtri della Federazione, lo staff tecnico… noi non abbiamo avuto la possibilità di ricominciare subito, di distrarci con altri match e altre pressioni. Siamo rimasti alla sconfitta, pesante, subita dal Portogallo. Noi che non scendiamo in campo siamo felicissimi che, finalmente, ci sia una partita ufficiale. Si volta pagina».
La Bielorussia e Israele per cominciare. Poi altre avversarie sulla carta abbordabili. La qualificazione sembra poter essere comoda.
«Dipende dall’atteggiamento che avremo, come affronteremo queste rivali. Siamo i favoriti del gruppo, è vero, ma poi c’è il campo. Abbiamo impiegato anni per arrivare a questo livello e a guadagnarci il rispetto a livello internazionale. Non dobbiamo commettere l’errore di non dare questo rispetto agli avversari che affronteremo».