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SENZA TRUCCO SENZA ING…ARNOScorie mondiali? «Le questioni rimaste in sospeso in Qatar sono state risolte»

22.03.23 - 08:00
«Svizzera in Serbia? Non appropriato»
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Scorie mondiali? «Le questioni rimaste in sospeso in Qatar sono state risolte»
«Svizzera in Serbia? Non appropriato»
Arno Rossini: «Shaqiri è tra i primi venti giocatori della nostra storia».
Calcio - Europei25.03.2023

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NOVI SAD - Pausa del campionato, si torna a parlare di Nazionale: si parla delle qualificazioni a Euro 2024. Chiuso in maniera disastrosa un Mondiale nel quale l’obiettivo della vigilia è comunque stato centrato, la Svizzera ripartirà da Bielorussia e Israele. Ripartirà da partite che non hanno lo stesso fascino di quelle disputate in Qatar. Ripartirà da Novi Sad. 

«Non una scelta felicissima per la nostra Nazionale, tenuto conto della presenza di più di giocatore di origine kosovara - è intervenuto Arno Rossini - Una sede diversa sarebbe stata più appropriata ma ormai così è stato deciso».

Si riparte da una selezione che negli ultimi anni ha saputo ritagliarsi un posto importante subito dietro le big mondiali. Una selezione che ha però forse già toccato l’apogeo e ora ha davanti a sé una discesa.
«Non credo sia così. Questo gruppo, lo zoccolo duro, ha ancora qualcosa da dare sul campo e da dire, ai giovani che stanno trovando sempre più spazio». 

Si può guardare all’Europeo con ambizione?
«Sì, con la speranza di confermare i risultati ottenuti nel recente passato. Xhaka, Shaqiri, Sommer e Rodriguez, quelli di quella generazione, sono ancora importantissimi, hanno ancora qualche cartuccia da sparare. Hanno ora il compito di prendere per mano i meno esperti e indicare loro la via». 

Xhaka e Shaqiri sono tra i migliori giocatori svizzeri di sempre. È una fortuna averli avuti insieme.
«Granit è, a parer mio, da top-5 rossocrociata di tutti i tempi. Ha avuto una carriera importantissima ed è un elemento indispensabile per la Nati. Certo, si è fatto notare anche per comportamenti e atteggiamenti totalmente sbagliati. Guardando esclusivamente al gioco, alle partite, è però giusto ammettere che un altro elemento del genere non lo troveremo tanto presto. Meglio godercelo finché riesce a esprimersi a questi livelli».

Shaqiri nei club ha spesso faticato.
«Ma con la maglia della Nazionale è stato decisivo. Ha segnato e fornito assist. Se si va a guardare la produzione offensiva della Svizzera negli ultimi anni, in qualche modo Xherdan ha lasciato il segno in gran parte delle reti realizzate. Evidentemente con la casacca rossocrociata addosso si galvanizza. Anche lui è un top assoluto, direi tra i primi venti giocatori della nostra storia». 

La carta d’identità li costringerà presto a farsi da parte. Eredi in vista?
«Con quelle caratteristiche non ce ne sono. Ci sono giovani come Rieder o Okafor, per fare due nomi, che sono già bravissimi e hanno tutte le carte in regola per fare bene. I vecchi campioni, con le loro caratteristiche, sono però insostituibili: oltre alla qualificazione, l’obiettivo da qui all’Europeo dev’essere quello di trovare un nuovo modo di giocare. Un’alternativa che esalti le qualità dei nuovi e che ci permetta di mantenere il livello raggiunto».

Tre mesi fa si giocava con Brasile e Portogallo (e Camerun e Serbia), oggi “solo” con Bielorussia e Israele. Motivazione e concentrazione andranno costruite?
«Mi stupirebbe se, in queste settimane, Yakin e i suoi non avessero lavorato sulla testa dei ragazzi. So che le questioni rimaste in sospeso in Qatar sono state risolte. Immagino che il selezionatore si sia pure premurato di far voltare pagina a tutti. Da sabato parte una nuova storia».

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