Nonostante le gentilezze di facciata, Ronaldo avrebbe spinto per l’esonero del mister. Ora pensa a Mourinho e a Zidane
L’allenatore portoghese è sotto contratto con la Roma fino al 2024. Il francese è libero.
RIAD - È in atto una rivoluzione all’Al-Nassr dove, complici i risultati non eccellenti (anche se la squadra di Riad è seconda in campionato a tre punti dalla capolista Al-Itthiad, ndr) e il pessimo rapporto con lo spogliatoio, ieri Rudi Garcia è arrivato al capolinea. Ad anticipare la notizia poi divenuta ufficiale è stato il media spagnolo Marca, lo stesso che durante il Mondiale in Qatar aveva "svelato" l’arrivo di Cristiano Ronaldo nel club saudita dopo il suo traumatico divorzio invernale dal Manchester United. E proprio il campionissimo portoghese sembrerebbe avere avuto un ruolo centrale nell’esonero dell’allenatore. Più volte espressosi contro i metodi del 59enne francese, nonostante il gentile "saluto" CR7 avrebbe infatti spinto per il cambio con una dirigenza che, oltre a coprirlo d’oro, nell’accordo divenuto effettivo lo scorso gennaio gli avrebbe concesso poteri supplementari a livello di direzione tecnica della squadra.
Non un ruolo ufficiale, è vero, ma l’ultima parola su ogni decisione importante - riguardo al campo - presa dal club. Nella sua doppia veste Ronaldo avrebbe così “consigliato” ai dirigenti di salutare dopo meno di un anno l’ex Roma, per chiamare chi il giallorosso lo sta vestendo attualmente. Già perché, in vista della prossima stagione, l’obiettivo dichiarato dell’Al-Nassr è José Mourinho, da tempo ormai impegnato a svicolare le domande riguardanti il futuro nonostante il suo contratto in essere (fino al giugno 2024) con la società italiana.
Cristiano avrebbe caldeggiato l'ingaggio del celebre connazionale e a questo "sostegno" la proprietà del club saudita avrebbe aggiunto un ricco assegno. Un documento di "persuasione" da presentare a Mou per convincerlo a una gita nel deserto. La cifra? 100’000’000 di euro per due anni di “sofferenza”. Tenuto conto di quanto guadagnato in carriera, lo Special One non dovrebbe ormai troppo preoccuparsi del denaro. Un tesoro del genere, unito a inimmaginabili sviluppi futuri della collaborazione, potrebbe in ogni caso anche a spingerlo ad accettare la sfida. E se José non cedesse? Il secondo nome sulla lista compilata da Ronaldo è quello di Zidane, libero dopo aver a lungo sperato di soffiare la panchina della Francia a Didier Deschamps. Zizou e CR7 hanno vinto Champions a ripetizione ai tempi del Real Madrid. Si conoscono bene. Si stimano. In passato si sono detti "solo" arrivederci.