A Parigi si fa sempre più dura la contestazione nei confronti di alcuni calciatori e della società.
Messaggi anche a Verratti («Se sei un uomo adesso te ne vai») e Neymar, con gli ultras che si sono recati sotto la sua abitazione. Nel mirino pure il mister Galtier e Al Khelaifi. Intanto il club rafforza la sicurezza.
PARIGI - Clima testo dalle parti della Tour Eiffel, con i tifosi del PSG che hanno finito la pazienza nei confronti dei propri campioni. Giocatori viziati, coccolati e strapagati, ma di certo non attaccati alla maglia. Questa l’accusa più diffusa tra i supporters dei parigini, inferociti con la società e i giocatori per le recenti prestazioni e la vicenda Messi (vedi articolo correlato).
«Basta mercenari, bisogna licenziare Messi e i dirigenti», il messaggio forte e chiaro lanciato dai “fan” che, nella loro protesta sotto la sede della società, hanno anche insultato l’argentino ("hijo de p***...)
Oltre alla Pulce, che a Parigi non si è mai realmente ambientata e non ha mai dimostrato un grande amore per il club (questo è innegabile), sono finiti nel mirino anche altri pezzi da novanta. In primis Verratti («Ti abbiamo accolto e cresciuto, ma se sei un uomo adesso te ne vai»), il tecnico Christophe Galtier, il presidente Al Khelaifi (“condottiero” assente) e Neymar.
Nel caso di O’Ney, out per infortunio, i più facinorosi si sono anche recati sotto la sua abitazione per “recapitare” il messaggio «Neymar vattene».
Insomma le acque sono davvero agitate e la società - che intanto ha giustamente condannato gli episodi - ha deciso di rafforzare la sicurezza con guardie private al campo di allenamento e davanti alle abitazioni dei giocatori.