L'opinione del ministro dell'Economia sull'inchiesta che coinvolge i bianconeri.
«Va ripensato un po' tutto il sistema della giustizia sportiva».
ROMA - Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia e delle Finanze, è intervenuto a margine dell’evento “Vita da campioni” al Foro Italico di Roma e ha detto la sua sul caso plusvalenze che riguarda la Juventus.
Con tutti i condizionali del caso e portando un esempio estremo, il 56enne politico italiano ha fatto una riflessione sui meccanismi (non impeccabili) della Giustizia Sportiva.
«Va ripensato un po' tutto il sistema altrimenti diventa un casino - ha spiegato Giorgetti - Sulla giustizia sportiva avevamo avviato una prospettiva di riforma. Avevamo confidato che il sistema dello sport riuscisse ad "auto-normarsi", ma è complicato. È evidente che il sistema concepito negli anni '60 non può più funzionare».
Poi, entrando nello specifico, una riflessione sulla vicenda che riguarda i bianconeri. «La cosa più antipatica è che i tifosi oggi tifano per il giudice sportivo. Siamo a livelli paradossali. In termini prettamente economici se la Juve ha fatto un falso in bilancio, e sottolineo se, perché devo toglierle dei punti? Se ragionassi come l’Agenzia delle Entrate o la Finanza sequestrerei lo stadio visto che è l’unica che ha lo stadio di proprietà. Le creo un danno economico su questo. Però, ripeto, credo che vada ripensato un po’ tutto il sistema».