CHALLENGE LEAGUEBentancur “argomento estraneo” e il precedente del Lugano, Bellinzona al contrattacco

BELLINZONA - Conquistata aritmeticamente la salvezza e svuotato di conseguenza di significato lo scontro diretto di questa sera in casa del Neuchâtel Xamax (ore 20.15), nell’ultimissimo scampolo di stagione a Bellinzona andranno in cerca di consensi e indicazioni. Gli obiettivi, da qui a fine anno, sono quelli di ritrovare il sostegno - se non l’amore - incondizionato dei tifosi e di cominciare a capire come muoversi nel nuovo campionato. Chi confermare. Come rinforzare la squadra. Su quale tecnico puntare. Fino alla fine della prossima settimana, però, dalle parti del Comunale saranno un po’ frenati, vivranno in una sorta di limbo: prima di sedersi a un tavolo e fare progetti saranno infatti costretti ad attendere la decisione della Commissione delle licenze riguardo alla loro partecipazione alla nuova Challenge League. 

L’unica certezza che si ha in questo momento è che l’ACB ha presentato ricorso alla decisione della prima delle commissioni. Provando a fare luce sulla propria situazione economica e tentando di fare chiarezza - ma anche chiedendola - riguardo ai motivi giuridici contestati, nella Capitale hanno cercato di smontare la tesi accusatoria.

Per quanto riguarda i quattrini, i granata hanno indicato di aver prodotto “tempestivamente tutte le conferme mensili di pagamento salari e oneri sociali, senza ritardi e senza mai alcuna segnalazione/osservazione da parte della SFL”. Hanno poi sottolineato come, riconosciute dal revisore di turno, siano state rilasciate postergazioni per quasi 1,3 milioni di franchi, utili - senza contare i possibili ricavi dalla vendita di alcuni giocatori - a coprire la perdita di bilancio consolidata. Il disavanzo bellinzonese sarà coperto da Gabriele Gilardi, personalmente e attraverso la Supergoal SA, società detenuta da G3L Holding SA (della quale Gilardi è avente diritto economico), che controlla il 100% di ACB 1904 SA e che è sostenuta anche da garanzie economiche fornite da Pablo Jesus “Pablito” Bentancur.

E qui si arriva ai “dubbi” giuridici. Nel tentativo di far valere le proprie ragioni, da Bellinzona hanno ribadito come la società sopracitata (Supergoal, quindi Gilardi) sia l’unica che controlli il club. Hanno poi ricordato come il CEO di ACB 1904 SA sia Pablito Bentancur e non il padre. Il primo non è mai stato rappresentante di calciatori e, in assenza di regole specifiche, avere un parente ingombrante non può essere considerata una colpa. In più, hanno aggiunto che Bentancur senior è “solo” amministratore unico di Goal Services Consulting SA. Non un agente (non è mai stato in possesso della licenza FIFA) bensì, attraverso la sua società e non personalmente, titolare della licenza per il collocamento privato e sportivo cantonale e federale. Anche questa poi, con l’entrata in vigore del nuovo regolamento FIFA sugli agenti, è prossima a essere disdetta.

Tutto bene? Per tentare di convincere chi deciderà del futuro del calcio sopracenerino, Gilardi ha calato gli ultimi assi che aveva nella manica. Ha ricordato come a Lugano abbia in passato operato Giambattista Pastorello mentre il figlio Federico era un agente di caratura internazionale e anche come, sempre parlando di bianconeri, senza alcuna opposizione della Lega Bentancur stesso sia stato membro del CdA dal 14 agosto 2014 al 14 luglio 2015. Ha infine indicato che l’operato della Goal Services Consulting SA “è argomento estraneo alle vicende di ACB 1904 SA” e che, in più, il Bellinzona non ha tesserato alcun calciatore da essa rappresentato.

Per chiudere, pur professandosi totalmente innocenti, al Comunale hanno ricordato che in realtà non è nemmeno chiaro quali norme siano state infrante e, di conseguenza, a quali sanzioni andrebbe incontro la società. 

Il quadro sembra chiaro e sembra totalmente favorevole alla proprietà la quale, tuttavia, nei giorni qualche timore lo ha palesato. Ammettendo che esiste la possibilità di farsi da parte “per il bene del club”, Pablito Bentancur ha infatti aperto alla possibilità del fallimento della tattica difensiva. La fiducia comunque non manca, tenendo aperta la porta del TAS come possibile ulteriore “scappatoia”.