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Livio Bordoli ha toccato diversi temi parlando anche del Lugano: «Il Crus? È l'allenatore del popolo, lo reputo un vero guerriero».
E sul Bellinzona: «È stato un peccato, per i granata poteva essere l'anno buono. È mancata la tranquillità e la continuità al lavoro».
BELLINZONA - Nella serata odierna avrà luogo il match di ritorno, valido per lo spareggio promozione/relegazione di Super League, fra Stade LS e Sion (ore 20.30). I cadetti hanno la grande occasione di approdare nella massima serie per la prima volta nella loro storia, dato che sabato hanno già espugnato il Tourbillon 2-0. «Sarà molto difficile per il Sion mantenere la permanenza in SL», ha analizzato Livio Bordoli. «Il trend non è positivo e la situazione molto delicata. Manca la fiducia, così come la continuità nel gioco e nei risultati, anche perché da quando è arrivato in panchina Tramezzani il Sion non ha vinto una sola partita (ndr, ne ha perse quattro su quattro). Le due squadre vivono due situazioni opposte a livello psicologico, poiché dal canto suo lo Stade LS ha invece colto diversi risultati utili consecutivi prima dello spareggio. Il morale è altissimo».
Ricordiamo che i vodesi avevano terminato il campionato ottenendo 16 punti nelle ultime sei partite. La truppa di Braizat si era poi piazzata al terzo posto della classifica (60 punti) – dietro a Losanna (61) e Yverdon (66) – fallendo di un soffio la promozione diretta nella massima serie. «Nessuno si sarebbe aspettato che lo Stade LS potesse arrivare a questo punto, ma ha dimostrato di meritarselo. Anche la promozione di Yverdon e Losanna è stata per certi versi sorprendente, visto che hanno beffato formazioni ambiziose del calibro di Thun, Vaduz e Aarau. Quest'anno l'occasione era davvero ghiotta per loro, mentre nella prossima stagione sarà molto più difficile lottare per il primo posto, soprattutto in caso di retrocessione del Sion. Non penso che Constantin lascerebbe la squadra fra i cadetti, è troppo orgoglioso per terminare la sua gloriosa storia con una relegazione. Sono curioso di vedere cosa succederà».
A questo punto anche il Bellinzona può avere qualche rammarico. «A inizio campionato i granata potevano vantare una buona squadra, ma non sono mai riusciti a trovare una certa tranquillità e a dare continuità al lavoro. Dall'altra parte hanno alzato troppo l'asticella e alla prima difficoltà sono entrati in crisi, sbagliando in diverse occasioni. È stato un peccato perché poteva essere l'anno buono».
Esattamente come ha fatto Marco Degennaro a Yverdon. «Lui conosce molto bene il campionato, ha degli ottimi contatti in questo ambiente ed è stato davvero molto bravo a costruire una squadra interessante e a tirare fuori dal cilindro Marco Schällibaum - che reputo un grande allenatore - per la panchina. I due si conoscevano già e insieme sono riusciti a raggiungere questa grande impresa. Complimenti a loro».
E il Lugano è andato molto vicino a vincere per il secondo anno di fila la Coppa Svizzera. «I bianconeri stanno facendo il loro percorso e crescono gradualmente stagione dopo stagione. È un piacere ammirare una società così ben strutturata e che può vantare dei buoni giocatori nella propria rosa, così come un allenatore valido in panchina. Il Crus ha la capacità di mettere bene la squadra in campo e di valorizzare al massimo le qualità di ogni elemento a sua disposizione. È sempre stato un guerriero, anche da giocatore. Ci siamo incrociati un anno a Chiasso, lui rientrava da un infortunio ed era a fine carriera, ma quando lo inserivo in campo aveva la capacità di creare sempre scompiglio. Lo reputo l'allenatore del popolo e per il Lugano avere un ticinese in panchina che rappresenta la squadra e che tiene alla maglia come lui è fantastico. Merita di avere mercato ed è impossibile non pensare a Croci-Torti per un futuro in panchina».
