L’argentino sarà testimonial del turismo saudita: non potrà però parlare di diritti umani
L’Arabia compra gli assi.
RIAD - Non andrà a giocare nel suo campionato, all’Arabia Saudita Leo Messi non ha in ogni caso del tutto voltato le spalle. Scelte Miami e la MLS per chiudere la carriera rifiutando i petroldollari, l’argentino ha infatti trovato un accordo con degli esponenti sauditi per i prossimi tre anni.
Il pallone in questo caso però non c’entra: la Pulce ha sottoscritto un triennale da 25’000’000 di dollari totali per fare da testimonial del turismo di quel Paese. Nulla di male, direte voi. Giusto. Secondo il New York Times, però, l’ex Barcellona e PSG ha accettato una richiesta poco “etica”, è sceso a compromessi, pur di ingrassare il suo conto corrente. Una delle clausole presenti nel contratto riguarda infatti la violazione dei diritti umani, “pratica” diffusa sul Golfo: il quasi 36enne non ne potrà mai far menzione. Non potrà parlarne. Non potrà esprimere un suo parere sull’argomento.
Per incassare i lauti assegni, ogni anno Leo dovrà partecipare a una campagna pubblicitaria, fare una vacanza di cinque giorni in Arabia (completamente spesata, per un gruppo di massimo venti persone) e promuovere quelle terre sui social media almeno dieci volte.