«Calciomercato? No, Monopoly»
«Tonali a 8 milioni all’anno e 80 per comprarlo non è calcio».
RIAD - Sessanta milioni per questo, novanta per quello, centoventi per quell’altro. E poi gli stipendi da capogiro. I club arabi o quelli di proprietà araba si sono abbattuti come un uragano sul calciomercato. Certo i “proprietari” ricchissimi avevano già stupito; quelli senza una base europea si erano in ogni caso spesso accontentati di piazzare colpi singoli. Da qualche mese a questa parte hanno invece lanciato un attacco su più fronti. Hanno fatto felici tanti giocatori, qualche società che aveva bisogno di riempire le casse e pure gli agenti, con le loro ricche commissioni. Molti però stanno da tempo storcendo il naso davanti a tanta abbondanza. Uno di questi è l’agente (Dybala e Cavani su tutti), dirigente, consulente Claudio Anellucci, che non ha nascosto il suo disappunto per la deriva presa dalle trattative.
«Da un po’ di tempo il calcio sta andando verso una direzione che non mi piace - ha raccontato a tmw - Secondo me ci sono pochissimi prezzi che corrispondono a quelli reali. Sono offerte che sbaragliano tutto. Questo però non appartiene più al calcio o, per lo meno, a quello a cui eravamo abituati. Oggi stiamo assistendo a un grande Monopoly. Per me Tonali a 8 milioni all’anno e 80 per comprarlo non è calcio».
C’è l’Arabia Saudita di mezzo... «La scelta fatta da Cristiano Ronaldo a mio parere è ridicola. Con già una banca al posto del conto in banca, non ho capito perché abbia deciso di andare a giocare lì. Fossi stato in lui avrei piuttosto cercato un’offerta come quella di Messi. Sono scelte personali che io posso giudicare, è vero; apprezzo però la scelta di Messi e non quella di Ronaldo».