Il coming out di Jankto e la clamorosa buccia di banana pestata da Abodi
Il ceco giocherà a Cagliari; a febbraio aveva rivelato: «Sono gay, ora mi sento libero».
CAGLIARI - «Sono gay, ora mi sento libero». Con poche parole, lo scorso febbraio, il giocatore dello Sparta Praga Jakub Jankto aveva provocato un terremoto nel chiusissimo e anche un po’ ottuso mondo del calcio.
Da allora molti sono stati i messaggi ricevuti dal 27enne che, toltosi un peso, ha continuato a impegnarsi a fondo per rendere importante la sua carriera. Una carriera che la prossima stagione lo vedrà nuovamente esibirsi in Italia. Il ceco si è infatti accordato con il Cagliari del presidente Giulini e di mister Ranieri.
Il “benvenuto” azzurro, a Jankto - uno che nella vicina Penisola aveva già giocato a lungo (sei anni tra Ascoli, Udinese e Sampdoria) - lo ha dato Andrea Abodi, Ministro per lo sport e le politiche giovanili. Invece che sottolineare il coraggio del ragazzo, uno dei pochissimi tra quelli che frequentano gli spogliatoi ad aver fatto coming out, il politico ne ha bacchettato la trasparenza.
«La società probabilmente ancora qualche passo in avanti può farlo - ha sottolineato il 63 romano - Per quanto mi riguarda è prima di tutto una persona e in seconda battuta un atleta. Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali. Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono».