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CALCIO«In Italia mercato lento. Serie A povera? Ecco perché...»

28.07.23 - 10:00
Gabriele La Manna, agente di calciatori e intermediario di mercato: «Il mercato arabo è stato costruito nel tempo»
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«In Italia mercato lento. Serie A povera? Ecco perché...»
Gabriele La Manna, agente di calciatori e intermediario di mercato: «Il mercato arabo è stato costruito nel tempo»
Il Milan è la regina... «Mi piace molto la strada che hanno intrapreso, perché c'è una strategia e la società sta seguendo una linea concreta».
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PALERMO - Nel calcio il mese di luglio significa soprattutto mercato ed è il periodo in cui i tifosi sognano il classico colpaccio. Le varie società, però, pur mettendoci tutta la buona volontà del mondo, stanno lavorando con una spada di Damocle mica da ridere: l'Arabia. I soldi (una montagna di soldi!) e l'enorme potere economico della Saudi Pro League stanno facendo venire l'acquolina in bocca a diversi calciatori. Cristiano Ronaldo, Benzema, Brozovic, Koulibaly, Milinkovic-Savic sono solo alcuni esempi di calciatori che hanno deciso di lasciare il Vecchio Continente perché ingolositi dai petrodollari. 

Ne abbiamo parlato con Gabriele La Manna, agente di calciatori e intermediario di mercato... «Posso assicurare che quello che stiamo vivendo non è qualcosa di sporadico. Il mercato arabo è stato costruito nel tempo, spinto da una forza economica senza eguali. Non penso si possa parlare di scippo all'Europa, parlerei di un Paese con un enorme potenziale finanziario che ha pensato di arricchirsi anche con il calcio».

Dovremo aspettarci un'Europa sempre più povera di talento e di campioni?
«Non credo. Di calciatori ce ne sono tanti... Potranno andare via quelli più forti, ma ci saranno sempre i giovani in rampa di lancio in grado di far sognare i tifosi. Penso che già adesso lo stiamo vedendo».

Che mercato si sta vivendo in Italia?
«Lento, ma c'era da aspettarselo. Vivremo il culmine a partire da ferragosto, quando i prezzi inevitabilmente scenderanno».

Sembrava partita forte, ma ora anche l'Inter sta vivendo una fase di stallo...
«L'Inter ha preso due giocatori interessanti come Thuram e Frattesi ma dall'altra parte ha visto partire Dzeko e Lukaku, due attaccanti che l'hanno portata in finale di Champions. Ha inoltre perso Skriniar e Brozovic, la spina dorsale della squadra. In aggiunta, non va dimenticato che si sta preparando senza portieri ed è un bel problema... Non sarà facile trovare qualcuno che garantisca la stessa affidabilità di Onana. Sommer? Penso che alla fine arriverà, mi piace».

Che idea si è fatto del caso dell'estate, quello relativo a Lukaku?
«Ha dimostrato che la sua priorità è l'aspetto economico. Ha deciso di lasciare l'Inter a modo suo e alla fine penso proprio che andrà alla Juventus...».

La regina, ad oggi, è senza dubbio il Milan...
«È l'unica, fra le big, che sta facendo mercato. Mi piace molto la strada che hanno intrapreso, perché c'è una strategia e la società sta seguendo una linea concreta che permette all'allenatore di lavorare sin da subito con i nuovi calciatori. La Juve? Non si è ancora mossa praticamente...».

Una volta era il campionato più ricco d'Europa, ora non più. Come mai la Serie A arranca?
«Negli altri campionati hanno una ripartizione logica dei diritti TV, che permette anche alle squadre più piccole di disporre di un potere economico importante. La Serie A, invece, è gestita da chi ha l'obiettivo di far impoverire il Paese e da queste piattaforme, che dettano le loro regole. Purtroppo, guardando agli ultimi anni, non possiamo permetterci che sia un'unica piattaforma a decidere quali siano le sorti economiche del nostro calcio».

Com'è visto il calcio svizzero nella vicina Penisola?
«Credo sia in ascesa e che stia alzando il livello. La semifinale di Conference League raggiunta dal Basilea è la dimostrazione di quanto sia cresciuto negli ultimi anni. Anche il Lugano, da quel che so, sta lavorando nella giusta direzione. Proprio in questi giorni ho seguito da vicino il passaggio di Natan Girma alla Reggiana, in Serie B. È un ragazzo svizzero molto promettente cresciuto a Losanna. E poi c'è Amdouni che reputo un gran bel giocatore...».

Come si è avvicinato a questo mondo?
«Più di dieci anni fa andavo a scuola con Salvatore Sirigu - ex portiere della Nazionale italiana - ed è proprio in quel periodo che ho cominciato ad appassionarmi. Negli anni ho rappresentato diversi giocatori di un certo livello e l'ultima operazione importante che ho portato a termine è trasferire Beto all'Udinese. Sono fra i più giovani in Italia che fa questo mestiere e mi auguro che la mia vita all'interno del calcio possa essere lunga e duratura».

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COMMENTI
 

Geremia 1 anno fa su tio
In ogni caso non dobbiamo preoccuparci troppo perché l’UEFA si metterà a 90 davanti ai soldi arabi e li farà entrare in Champions.

Geremia 1 anno fa su tio
Ho visto Maradona, ho visto Messi. Se anche il futuro del calcio sarà in Arabia il meglio della storia l’ho visto.

Aka05 1 anno fa su tio
Adesso forse, qualcuno capirà il perché della Superlega…

Abdul 1 anno fa su tio
Mi chiedo a chi interessano i campionati arabi. Questa però purtroppo è la fine del calcio in Europa!

Gimmi 1 anno fa su tio
Forse é meglio così,almeno nelle squadre Europee ,resteranno i giovani che potranno giocare ,al posti di quei avidi campioni che pensano solo ai soldi dei beduini!!

Stefy43 1 anno fa su tio
e con alta priorità economica
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