Roberto Mancini è volato a Riyad dove è stato presentato ufficialmente in qualità di nuovo selezionatore dell'Arabia Saudita.
«Ho iniziato a parlare con la Federazione a metà agosto».
RIYAD - A poche ore dall'ufficialità, Roberto Mancini ha spiegato quali sono i motivi che l'hanno spinto ad accettare l'incarico sulla panchina dell'Arabia Saudita, due settimane dopo aver lasciato l'Italia (non senza polemiche). Per lui contratto fino al 2027 da 25 milioni di euro all'anno.
«Sono molto orgoglioso di essere qui e di iniziare il mio lavoro - le parole di Mancini - Quando ho iniziato con l'Italia ho preso la squadra tre giorni prima di giocare proprio contro l'Arabia. Ho già guardato diversi video dei giocatori, abbiamo quattro amichevoli prima di iniziare le qualificazioni ai Mondiali. Avremo tanto lavoro ma il tempo c'è. Ho iniziato a parlare con la Federazione a metà agosto ed è normale che alcuni dei miei assistenti non sapevano di questa situazione. È per questo motivo che alcuni devono prima sbrigare delle cose in Italia, ma siamo un sufficiente numero per cominciare a lavorare. Conoscevamo già la squadra, abbiamo visto le partite dei Mondiali e sappiamo che ci sono diversi elementi interessanti. Il nostro obiettivo è vincere la Coppa d'Asia dopo 26 anni, sono sicuro che possiamo andare a giocarci la vittoria».
Sui tanti arrivi importanti nel campionato saudita: «Credo sia positivo che arrivino tutte queste star, perché possono aiutare ad alzare il livello del campionato. È successo anche in Italia, con tanti stranieri arrivati da noi che ci hanno aiutato a migliorare a livello tecnico».
Nel frattempo, per quello che in tanti hanno definito come "tradimento", il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha avanzato una proposta: «Propongo alla Regione Marche (la regione di provenienza del Mancio, ndr) di recedere dal contratto che lo vede nostro testimonial turistico e di sostituirlo con Gianmarco Tamberi. Abbiamo bisogno di messaggi e testimonial positivi e unificanti, non divisivi».
Un comportamento, quello di lasciare gli azzurri dall'oggi al domani, che non è piaciuto alla stragrande maggioranza. «In fondo era solo questione di milioni, i tanti che intascherà per andare ad allenare l’Arabia Saudita - ha continuato Ricci - Senza ipocrisia sappiamo bene che il calcio funziona così purtroppo, ma la nazionale non dovrebbe essere trattata come un club. Gli azzurri sono il nostro orgoglio, rappresentano un forte senso di appartenenza popolare, qualcuno direbbe patriottismo. Mancini, che va ringraziato per l’Europeo vinto, ha scelto di arricchirsi ulteriormente dando poca importanza alla sua immagine, che ne esce danneggiata da questa vicenda».