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SENZA TRUCCO SENZA ING…ARNO«Mancini ha fatto una brutta figura… l’Italia di più»

30.08.23 - 07:00
«Mancini ha semplicemente capito che nel prossimo futuro le possibilità sportive degli azzurri sono più che limitate»
Imago
«Mancini ha fatto una brutta figura… l’Italia di più»
«Mancini ha semplicemente capito che nel prossimo futuro le possibilità sportive degli azzurri sono più che limitate»
Arno Rossini: «Mancini via per denaro? Non solo. In carriera, qualche soldo in banca l’aveva già messo».
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RIYAD - Niente più voci, niente più sotterfugi: la comunicazione ufficiale da parte della federazione dell’Arabia Saudita - seguita a stretto giro di posta dalla conferenza stampa di presentazione - ha spiegato perfettamente l’affaire-Mancini.

Cosa ha davvero portato alla rottura del rapporto tra il tecnico jesino e la FIGC? I “motivi personali” addotti dal 58enne al momento della comunicazione delle dimissioni presentate hanno il taglio, il colore e il profumo dei dollari. O degli euro, a seconda di quello che è scritto nel nuovo contratto firmato con gli emissari di Riad. Tutto qui.

«Per me non è “tutto qui” - è intervenuto Arno Rossini - Certo, l’aspetto economico conta tantissimo, ma sono convinto che non è solo per i soldi che il “Mancio” abbia deciso di cambiare. In fondo, se si pensa agli stipendi strappati nelle avventure in Italia, in Inghilterra, in Russia e in Turchia, qualche soldo in banca l’aveva già messo». 

Un paio di settimane fa dicevamo che un matrimonio Mancini-Arabia non sarebbe stato scandaloso.
«E così è. Dicevamo pure che, solitamente, quando uno va via di casa ha già l’amante. Da quanto è emerso negli ultimi giorni, era proprio così: i contatti tra allenatore e federazione saudita sono vecchi di settimane. Detto ciò, nel calcio succede di continuo che i professionisti passino da una squadra all’altra: perché quindi sorprendersi?».

Sono volati stracci e qualcuno ha fatto una brutta figura.
«Mancini sicuramente, ma solo per le tempistiche della sua scelta e per il fatto di non essere stato chiaro. Ha sputato nel piatto in cui ha mangiato per tanto. La figura peggiore l’ha fatta però, a mio parere, la FIGC».

Che ha subito il torto?
«Che si è dimostrata debole. Più debole addirittura della federazione saudita. In quanto a storia e prestigio non dovrebbe esserci partita, invece un professionista a tutto tondo, un allenatore tra i migliori al mondo - lo dicono i numeri, lo dice il suo palmares - ha salutato senza quasi voltarsi indietro».

Le liti con Gravina? Il malumore?
«No, non c’entrano nulla. Mancini ha semplicemente capito che nel prossimo futuro le possibilità sportive degli azzurri sono più che limitate. Ha vinto l’Europeo, è vero, ma ha anche mancato la qualificazione al Mondiale in Qatar. E quello è stato clamoroso. Con l’approdo al prossimo campionato continentale incerto, praticamente senza possibilità di puntare alla vittoria nella Coppa del Mondo 2026 - già andarci… - e stuzzicato dalla nuova ricca proposta, ha optato per l’addio. Lo si può criticare? Per i modi e per i tempi, visto che siamo nel bel mezzo delle qualificazioni. Non per altro».

Ora il tecnico potrà lavorare senza troppa pressione. L’Italia?
«Uomini chiave delle nazionali azzurre hanno seguito Mancini, e questo ha fatto crescere l’incertezza dalle parti di Coverciano. L’ottimo Alberto Bollini, per esempio, ora cosa farà? Va bene Spalletti, ma per la federazione la situazione è critica. O almeno non simpatica. In Italia devono quasi ripartire da zero. E non ne hanno tempo».

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