L'allenatore della nostra Nazionale ha ammesso di essere stato "avvicinato" dall'Arabia. Ma ha preferito rimanere
«L'offerta? Ho esitato, ci ho pensato tutta la notte e poi ho subito rifiutato».
BERNA - Sabato 9 settembre la Svizzera tornerà in campo per le qualificazioni a Euro 2024. I rossocrociati saranno impegnati in Kosovo e tre giorni più tardi in casa contro Andorra. 20minuten ha incontrato il nostro selezionatore Murat Yakin.
Murat Yakin, come sono andate le vacanze estive?
«Sono andato in Spagna con la mia famiglia ed è stato fantastico».
Abbiamo ricevuto dai lettori foto di Lei che si rilassa in piazza con un sigaro...
«Sì, le persone tirano regolarmente fuori i loro cellulari per fotografarmi. Ma non mi dispiace».
Davvero non le dispiace?
«Sono sempre pronto a rispondere alle richieste di foto. Ma quando vengono fotografati i miei figli, interviene mia moglie Anja».
Prima delle vacanze ha ricevuto offerte dall'Arabia Saudita. Come è andata a finire?
«Ho ricevuto offerte da agenti, tra cui una concreta. Ho esitato, ci ho pensato tutta la notte e poi ho subito rifiutato».
Eppure le è stata offerta una grossa somma di denaro, non è vero?
«Non sono una persona avida. Anzi, non lo sono mai stato. Ho grandi obiettivi con la Nazionale e sono molto contento del mio lavoro».
Come vede lo sviluppo del calcio saudita?
«Quando i sauditi vogliono qualcosa, la ottengono. Gli stadi sono pieni e possono fare molti soldi. Da un punto di vista puramente calcistico, sono molti i fattori che rendono questo campionato interessante».
Lei allena la Nati da due anni. È soddisfatto?
«Mi piace molto. Posso lavorare con i migliori giocatori rossocrociati, rappresentare il nostro Paese, viaggiare, vedere le partite e visitare i giocatori. Certo, la delusione per l'eliminazione contro il Portogallo è un punto molto negativo, che ci rimarrà dentro. Ma abbiamo tratto le giuste conclusioni».
È cambiato qualcosa nella sua vita negli ultimi due anni?
«Soprattutto gli orari, a cui mi sono dovuto abituare. A volte mi piacerebbe essere sul campo di allenamento con più regolarità. E avere più di dieci partite all'anno. Quando c'è una pausa da novembre a marzo, per esempio, mi manca molto l'odore dell'erba».
La Nazionale si recherà in Kosovo fra qualche giorno, nell'ambito delle qualificazioni europee. Una partita speciale...
«Sapevo già dal sorteggio che sarebbe stata una delle partite più difficili del girone. Anche dal punto di vista emotivo, loro hanno giocatori legati alla Svizzera. Noi abbiamo giocatori legati al Kosovo. Ma credo che le emozioni di questo duello saranno solo positive. Ci sono altri aspetti che mi preoccupano».
Quali sono?
«Il campo di Pristina era in pessime condizioni per l'ultima partita contro la Romania. Spero che giocheremo su un bel campo».
Da un punto di vista personale, la partita in casa contro Andorra segnerà il suo ritorno in Vallese, dopo il suo licenziamento nel 2019...
«Il calcio sta cambiando così velocemente. Non tutto era giusto, ma il caso è chiuso. Ho ancora molto rispetto per Christian Constantin e per quello che porta al Vallese. Quando ci incontreremo di nuovo, ci sarà sicuramente un caloroso abbraccio tra noi due».