Bianconeri d’Europa, quanto valete?
Questa sera i ticinesi contenderanno all’Union Saint-Gilloise l’accesso alla seconda coppa continentale.
GINEVRA - Il risultato dell'andata, in casa dell'Union Saint-Gilloise, è stato pessimo ma non è definitivo: nell'ultima settimana il Lugano ha lavorato sodo per ribaltarlo.
Pur intraprendenti, in Belgio i bianconeri non hanno saputo lasciare il segno. Hanno sofferto (e pagato) la fisicità, la solidità e l’ordine dei padroni di casa, che con due reti (a zero) hanno messo un piede e mezzo nei gironi del primo turno di Europa League.
La truppa di Croci-Torti non è però, come detto, già eliminata. Nonostante abbia il paracadute dell’Europa Conference League, nella seconda coppa continentale proverà a entrare in ogni modo. Come? Facendo quello che, da mesi ormai, gli riesce alla perfezione: giocando a calcio con personalità.
Partendo dalla classica difesa a quattro e affidandosi ai loro uomini più collaudati, i ticinesi tenteranno di imprimere immediatamente il loro marchio sulla partita di Ginevra (via alle 20.30, arbitra il tedesco Harm Osmers). Il passivo dal quale partiranno li costringerà infatti ad attaccare con forza fin dall’avvio. Senza frenesia, certo, ma tenendo da subito un occhio sul cronometro. Perché sarà proprio quello, piuttosto che i belgi, il loro vero avversario. Non riuscire a sfondare velocemente, a riaprire il discorso qualificazione, li costringerebbe infatti - con il passare dei minuti - a snaturare il loro gioco. A sbilanciarsi. E così facendo a concedere spazi invitanti all’Union Saint-Gilloise. A offrire il fianco a ripartenze potenzialmente letali.
Nemico pubblico numero uno, per il Lugano, sarà il tedesco Dennis Eckert-Ayensa (già a segno all’andata) che in questa stagione viaggia alla media di una rete a partita. Oltre all’altra punta, il giovane finlandese Terho Casper, da controllare con attenzione ci sarà poi l’ex Losanna Cameron Puertas, un altro che, bravo negli inserimenti, ha un ottimo feeling con il gol.
Mission impossible? No, però i bianconeri non hanno margine d’errore. Anche una sola imprecisione rischia di costar loro la qualificazione.