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SENZA TRUCCO SENZA ING…ARNOPaura-Pogba? «Quasi ovvio»

06.09.23 - 07:00
Senza allenamenti perfetti «È come se si muovesse con un sacco di cemento sulle spalle»
Imago
Paura-Pogba? «Quasi ovvio»
Senza allenamenti perfetti «È come se si muovesse con un sacco di cemento sulle spalle»
Arno Rossini: «Per quanto riguarda il calcio d’Europa, il francese ha solo due alternative: recuperare la brillantezza fisica o mollare del tutto».
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TORINO - È stato Pogboom, poi Pogback, poi Pogcrack. I social sanno essere terribili, appiccicandoti etichette che poi è dura staccarti di dosso. L’ex enfant prodige Paul Pogba, uno che, tra tecnica sopraffina e fisicità e atletismo esagerati, sembrava destinato a ridisegnare il ruolo del centrocampista, ci ha però messo del suo. Un’avventura ricca ma non certo esaltante al Manchester United dopo l’esplosione con la Juventus aveva già reso un po’ meno splendente la sua aura. Poi il ritorno in bianconero, che avrebbe dovuto certificare la rinascita, ha fatto esplodere del tutto la crisi. Una lesione al menisco già in estate, la decisione di non operarsi subito, in seguito l’intervento tardivo, il recupero che non “recupera”... per una stagione, la scorsa, da appena 6 presenze. E pure quella attuale, con l’infortunio di Empoli, non sembra essere cominciata sotto una buona stella.

«Diciamo che Paul non è proprio fortunato - è intervenuto Arno Rossini - anche se il nuovo stop non sembra nulla di grave. Pare sia solo un affaticamento».

Di dubbi, sul fisico di un calciatore potenzialmente eccezionale, ne rimangono in ogni caso tanti.
«Sta soffrendo più del previsto. Non riesce ad allenarsi bene. E se uno con il suo fisico non può allenarsi al massimo, poi in partita soffre. È come se si muovesse con un sacco di cemento sulle spalle».

A ogni piccolo sussulto, il francese si ferma. Il problema non sarà mentale?
«Un po’ di paura, dopo tanti guai, potrebbe anche esserci. Anzi, è quasi ovvio ci sia. Più che la paura di farsi nuovamente male, a parer mio in questo momento Paul ha una grandissima voglia di tornare. Ai suoi livelli intendo».

Lo può fare?
«In quanto a possibilità, a strutture e a sostegno, alla Juventus ha tutto. Ha poi, più importante di ogni cosa, la grande fiducia dei tifosi e quella di Allegri, uno che lo conosce bene e che lo ha fortemente voluto. Gli serve pazienza. Io credo che abbia la possibilità di essere ancora un giocatore importantissimo. Certo, questa è la stagione decisiva. E non parlo di rendimento, quanto piuttosto di solidità fisica».

Cambiare posizione, muovendosi in un ruolo meno dispendioso, potrebbe per lui essere una soluzione?
«No. Con quelle leve, quella facilità di corsa, quella potenza, Pogba è un calciatore box to box. Così può spaccare le partite. Piazzarlo da un’altra parte lo “proteggerebbe” forse a livello fisico, ma lo renderebbe anche “solo” normale. Deve poter giocare come sa». 

O arrendersi all’evidenza di un fisico fragile e accontentarsi di un finale di carriera modesto. Magari scendendo di categoria.
«Dove finirebbe con il prendere ancora più botte. Non lo vedo giocare in una piccola. Forse, non stesse bene, potrebbe andare in Arabia, ma solo perché lì potrebbe muoversi a ritmi compassati e arricchirsi. Per quanto riguarda il calcio d’Europa, Paul ha solo due alternative: recuperare la brillantezza fisica - e quindi tornare a essere un top - o mollare del tutto». 

Ritirarsi?
«Non sarebbe il primo costretto ad arrendersi. Potrebbe finire come Marco Van Basten, fermatosi per i problemi alla cartilagine di una caviglia. A Paul guardo in ogni caso con speranza».

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