In un'intervista l'argentino ha parlato sul suo periodo a Parigi, rammaricandosi dell'accoglienza ricevuta dopo la vittoria del Mondiale
PARIGI - Non c'è dubbio che Lionel Messi non si sia divertito nei due anni trascorsi al PSG. Il sette volte vincitore del Pallone d'Oro lo ha ripetuto in diverse occasioni da quando, quest'estate, ha lasciato la capitale francese.
Lo ha ribadito anche in un'intervista al canale YouTube OLGA: «Non è andata come speravo, ma dico sempre che le cose accadono per una ragione. Anche se non mi sentivo bene, è lì che sono diventato campione del mondo. Era quello che doveva succedere...».
Il periodo post-Mondiale ha accentuato il disagio tra Messi e il club parigino. «Sono l'unico giocatore argentino a non essere stato riconosciuto dal suo club». Per poi ricordare che a Messi non è stata data la possibilità di presentare il trofeo ai tifosi al Parco dei Principi, come è consuetudine. «È comprensibile. Giocavo nel paese che abbiamo battuto. È a causa nostra se non hanno conservato il titolo di campione del mondo».
Tra gli altri argomenti trattati nel corso dell'intervista, il nuovo idolo dell'Inter Miami non ha chiuso la porta a un ritorno al Newell's, il club della sua infanzia: «L'idea c'è sempre stata, ancora di più dopo la vittoria della Coppa del Mondo, di godermi il calcio argentino, di giocare per il Newell's. Perché quando ero bambino, volevo giocare per il Newell's: quando ero bambino, quello era il mio sogno».