Poca verve e poca solidità: i rossocrociati continuano a non convincere
Ora la Romania, poi il futuro.
BASILEA - La nona è stata quella buona. Cominciato nel migliore dei modi un girone oggettivamente facile ma poi proseguito tra qualche inciampo di troppo, al termine della nona giornata (su dieci) la Svizzera ha raggiunto l’obiettivo prefissato. Si è garantita la qualificazione al prossimo Campionato Europeo.
La certezza della presenza in Germania la prossima estate, i rossocrociati l’hanno ottenuta nonostante il mancato successo sul Kosovo. Incapaci di concretizzare buona parte di quanto creato e per nulla insuperabili in difesa, a Basilea Xhaka e soci non sono andati oltre l’1-1 contro un rivale rimaneggiato ma volenteroso e mai domo. Ad aprire i conti, dopo un primo tempo a senso unico, ci ha pensato Vargas, in rete a inizio ripresa. L’equilibrio è stato in seguito ristabilito da un guizzo di Hyseni (82’). In soccorso dei rossocrociati è però venuta la Romania la quale, imponendosi contro Israele (1-2 a Felcsut), ha definito il Gruppo I.
Soddisfazione? In casa-Svizzera si deve pensare a chiudere nel migliore dei modi queste qualificazioni. Dopo il match in programma a Bucarest contro la Romania (mercoledì sera), si potranno poi tirare le somme. Il traguardo è stato tagliato, ma in che modo? Il nodo da sciogliere riguarda Murat Yakin, ultimamente poco convincente nelle sue scelte e molto criticato. È ancora la persona giusta al posto giusto? Ha lo spessore per essere a lungo la guida di un gruppo che, visti gli sforzi fatti dalla federazione negli ultimi vent’anni, ha l’obbligo di essere ambizioso?
Il selezionatore va confermato o salutato; le vie di mezzo non porterebbero, in questo caso, nulla di buono.
Tra le altre partite valide per la qualificazione al prossimo Europeo - poche sorprese - da segnalare la rotonda vittoria della Francia su Gibilterra. L’avversario era quel che era, bene, ma i “galletti” si sono divertiti: alla fine hanno chiuso 14-0 grazie (anche) alla tripletta di Mbappé e alle doppiette di Coman e Giroud.