Bellingham, 100’000’000 spesi bene
Arno Rossini: «Che l’Inter si sbrighi a mettere in cassaforte il suo gioiello».
MILANO/MADRID - L’ultimo Pallone d’Oro? Leo Messi davanti a Erling Haaland e Kylian Mbappé. Poi, alle spalle di questi, si sono piazzati nell’ordine, Kevin de Bruyne, Rodri, Vinicius, Julian Alvarez, Victor Osimhen, Bernardo Silva e Luka Modric. Tutti bravi, bravissimi, quasi tutti nell’immediato futuro potenzialmente vincitori.
Il prossimo anno quando, rallentato dalla MLS, Leo da Rosario non sarà più competitivo, la corona finirà infatti probabilmente sulla testa di uno tra “gli altri nove”. Probabilmente, perché due calciatori finiti fuori dall’ultima top ten sembrano, fin qui, andare a velocità doppia rispetto a tutti gli altri: Jude Bellingham e Lautaro Martinez.
«Hanno tutto per contendere agli altri il Pallone d’Oro - è intervenuto Arno Rossini - sono il presente e il futuro del calcio».
Per l’argentino dell’Inter, la sorpresa è stata non vederlo già inserito tra i migliori: in fondo nell’ultimo anno ha vinto un Mondiale e fatto la finale di Champions…
«Con la Coppa del Mondo è molto maturato. In passato lo si è sempre considerato l’“altro” attaccante dell’Inter, la spalla di qualcuno. Ora è invece il perno della squadra. È in più un trascinatore, un simbolo. Segna tantissimo, segna praticamente sempre, ma fa anche altro. Aiuta nella fase difensiva, fa da regista avanzato… L’aspetto più importante è che accanto a lui tutti migliorano».
Il suo contratto scade nel 2026 ma da tempo si parla di rinnovo.
«Anche chiedesse tanti, tanti milioni per una nuova firma, andrebbe accontentato. Dove lo trovi il titolare dell’Argentina - perché questo sarà per i prossimi anni - sul mercato? Andasse via, i nerazzurri si ritroverebbero infatti più ricchi ma con un bel problema lì davanti. Un problema che non si potrebbe risolvere senza un investimento ingente. Quindi meglio che si preparino a una follia e si sbrighino a mettere in cassaforte il loro gioiello».
Già brillantissimo la scorsa stagione con il Borussia Dortmund, nelle ultime settimane l’inglese del Real Madrid sta addirittura entusiasmando.
«Ah, Bellingham è il prototipo del calciatore del futuro. Fisico, tecnica, velocità: ha tutto. È bello da vedere e poi è intelligente. Parlo di intelligenza calcistica, di quella capacità di capire il gioco, di anticipare le mosse degli avversari».
Lo scorso anno non ha stuzzicato i votanti.
«Perché è giovanissimo e perché giocava in un club ottimo ma non stellare. Vedrete, se continuerà così, con addosso la casacca delle Merengues sarà tutta un’altra storia. Gli oltre 100 milioni pagati per prelevarlo da Dortmund non sono certo stati tanti. Per come la vedo io, sono stati un ottimo investimento del Real. E per quanto riguarda il Borussia… hanno una volta ancora dimostrato di avere uno scouting di altissimo livello. Tra Bellingham, Sancho e Haaland, giusto per guardare agli ultimissimi anni, non hanno sbagliato un colpo».