La Sardegna si è stretta attorno a Gigi Riva, l'ex campione della nazionale azzurra scomparso lunedì all'età di 79 anni
Spalletti: «Aveva questa grande qualità di essere umile e perbene. Aveva la caratteristica di essere un protagonista senza voler attrarre i riflettori su di sé».
CAGLIARI - Questo pomeriggio il mondo del calcio (ma non solo) si è stretto attorno a Gigi Riva, scomparso lunedì all'età di 79 anni, per tributargli l'estremo saluto. Sono state migliaia le persone accorse a Cagliari, città nella quale "Rombo di Tuono" vinse lo storico Scudetto del 1970. In queste ore di dolore e lutto, amici, parenti, conoscenti o "semplici" appassionati di pallone si sono recati presso la camera ardente di Gigi Riva, allo stadio Unipol Domus di Cagliari.
Un lunghissimo applauso, fra lacrime e commozione, ha accompagnato l'arrivo del feretro davanti alla Basilica di Bonaria, dove oggi si sono tenuti i funerali e dove nella piazza sottostante, secondo una stima della Questura, erano presenti circa 30'000 persone.
«Non è andato via solo il nostro papà o il nonno, è andato via un familiare di tanti sardi e di tante persone che gli volevano bene», le parole del figlio Nicola riportate dalla Rai.
«Eroi come Riva non smetteranno mai di esserci vicini - ha detto l'attuale CT della Nazionale azzurra Luciano Spalletti - Aveva questa grande qualità di essere umile e perbene. Aveva la caratteristica di essere un protagonista senza voler attrarre i riflettori su di sé. Per lui erano importanti i suoi cari, gli amici. Emblematico il comportamento dopo la vittoria del mondiale: lui si eclissa per lasciare la luce agli altri».
«Gigi Riva ha profonde radici nel passato, nel presente e che vogliamo proiettare nel futuro - le parole del Ministro dello Sport Andrea Abodi - Io credo che il calcio non possa permettersi di abbandonare lo spirito che ha incarnato Gigi Riva e che credo sia apprezzato da tutti i tifosi di calcio di qualunque maglia e da tutti gli sportivi».