Il presidente brasiliano: «Ha commesso un crimine imperdonabile, deve andare in prigione».
Nel 2017 l'ex calciatore era stato condannato a nove anni dal tribunale di Milano, ma non ha mai scontato un solo giorno di reclusione.
RIO DE JANEIRO - L'ex calciatore della nazionale brasiliana - e fra le altre squadre di club, anche del Milan - Robson de Sousa, detto Robinho, «dovrebbe scontare» in Brasile la condanna «comminata in Italia per stupro». Lo ha detto il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva nel corso di un'intervista per l'emittente televisiva brasiliana Sbt. «Lo stupro è un crimine imperdonabile e quindi i responsabili devono essere processati e condannati», sono state le sue parole. «Dato che Robinho è già stato condannato in Italia e avrebbe dovuto scontare la pena lì, questo mese il suo caso sarà giudicato qui, per stabilire se sconterà la pena in Brasile. Le persone devono imparare che il rapporto sessuale non è solo frutto del desiderio di una delle parti, ma è un accordo tra le parti. Un giovane ricco e famoso che commette uno stupro di gruppo e pensa di non aver commesso alcun reato giustificandosi con l'ubriachezza crea vergogna».
Robinho rischia l'arresto già il prossimo 20 marzo, data fissata dal Supremo tribunale di giustizia (Stj, che funge da corte d'appello e da corte costituzionale e le sue sentenze non ammettono appello) per decidere se l'atleta sconterà in Brasile la condanna a nove anni per stupro comminata nel 2017 dal tribunale di Milano. In un parere fornito all'Stj, la procura federale brasiliana (Mpf) ha sostenuto che la sentenza deve essere omologata dalle istituzioni del Brasile e Robinho deve scontare la pena nel suo paese perché «tutti i requisiti legali e procedurali adottati dal Brasile in materia di trasferimento delle esecuzioni penali dall'Italia sono stati soddisfatti».
L'atleta, condannato in via definitiva in Italia per lo stupro di gruppo di una donna avvenuto nel 2013, è libero nel suo paese che - come da prassi diplomatica - non concede l'estradizione di cittadini brasiliani verso altri paesi. Qualora il tribunale brasiliano non dovesse esprimersi a favore dell'omologazione, Robinho rimarrebbe in libertà a meno che non decida di tornare in Italia per pagare il suo conto con la giustizia.