Yann Sommer e la festa Scudetto: «Dovevamo dare qualcosa in cambio a queste persone che ci seguono tutto l’anno»
«La meditazione ha un ruolo molto importante nella mia carriera».
MILANO - Yann Sommer è reduce dalla grande festa per la conquista di uno Scudetto speciale per l'Inter, valso la seconda stella. «Sono sincero: non avrei mai pensato che potesse essere così incredibile - ha dichiarato al Corriere della Sera il portiere della nostra Nazionale - È stata una giornata lunga, ma vedere le facce felici della gente tra la folla, i bambini, le famiglie, tutta la diversa umanità accomunata dal tifo, è stato speciale. Dovevamo dare qualcosa in cambio a queste persone che ci seguono tutto l’anno».
Sommer si è innamorato dell'Italia... «Cosa mi piace? Tantissime cose, non solo il cibo. Mi piacciono soprattutto le persone, il loro modo di essere amichevoli, di esprimere le emozioni: me ne sono accorto ancora di più con la vittoria dello scudetto. Amo l’Italia e con la mia famiglia la scoprirò un po’ di più: vorrei portare le mie figlie al mare».
Il ruolo del portiere, in ogni angolo del mondo, è spesso al centro di numerose pressioni e critiche. Ma Sommer è così che cerca di contrastare il tutto... «La meditazione ha un ruolo molto importante nella mia carriera. Un portiere è sottoposto a una pressione davvero elevata e la meditazione mi libera completamente da tutto questo: per me significa tornare all’essenza di me stesso per qualche minuto, senza rumori di fondo. Sono da solo coi miei pensieri: è una cosa fondamentale».
Con il ritiro di Roger Federer, oggi è Sommer la più grande fonte di ispirazione per i giovani svizzeri? «No! Federer per tutti gli svizzeri resterà sempre la più grande fonte di ispirazione, per il livello che ha raggiunto, per lo stile, il modo di porsi: un ragazzo sempre rilassato, umile, felice di essere sul campo e di godersi il momento. Io voglio fare lo stesso sul campo di calcio: dobbiamo goderci quello che facciamo, perché siamo fortunati a farlo».