A Torino finisce la seconda "era Allegri": fatale la clamorosa sfuriata dopo la vittoria della Coppa Italia
Nelle ultime due giornate il traghettatore sarà l'ex difensore Paolo Montero, sin qui alla guida della Primavera bianconera.
TORINO - Tanto tuonò che piovve: Max Allegri non è più l’allenatore della Juventus.
La clamorosa sceneggiata a margine della finale di Coppa Italia, vinta 1-0 dalla Juve contro l’Atalanta, è infine costata il posto al tecnico livornese.
La decisione del club, imbarazzato e infastidito per il comportamento del mister - andato all’attacco contro tutto e tutti, Giuntoli in primis - è arrivata dopo una profonda riflessione che ha coinvolto anche il comparto legale.
Se la seconda “era Allegri" sembrava già destinata a concludersi a fine stagione (in pole position per il futuro c’è Thiago Motta), il caos dopo la conquista della Coppa ha accelerato la decisione. Il 56enne, che in mattinata aveva regolarmente diretto l’allenamento, è stato convocato nel pomeriggio alla Continassa per un vertice con la società: spaccatura insanabile e addio immediato.
Allegri, nonostante questo finale decisamente cupo e burrascoso, lascia la squadra a 2 giornate dal termine con la certezza di disputare la prossima Champions League e il Mondiale per club (estate 2025).
In tutto, nelle sue due avventure a Torino, ha messo in bacheca 12 trofei: 5 scudetti, 2 Supercoppe e 5 Coppa Italia. Due le Champions sfiorate, con le finali perse nel corso del suo primo quinquennio.