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FCL«Non mi interessa se gioco, voglio solo vincere la Coppa Svizzera»

28.05.24 - 19:30
Mattia Bottani è carico in vista della finalissima che il Lugano disputerà contro il Servette: «Sarà fondamentale l'atteggiamento iniziale».
Tipress, archivio
«Non mi interessa se gioco, voglio solo vincere la Coppa Svizzera»
Mattia Bottani è carico in vista della finalissima che il Lugano disputerà contro il Servette: «Sarà fondamentale l'atteggiamento iniziale».
Il 33enne ha parlato anche di Sabbatini: «È difficile pensare a un Lugano senza di lui, ma adesso siamo tutti concentrati sulla finale».
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LUGANO - Il conto alla rovescia è iniziato. Nel pomeriggio di domenica il Lugano sfiderà al Wankdorf il Servette, in occasione del match valido per l'ultimo atto di Coppa Svizzera (ore 14).

Ricordiamo che nel campionato appena trascorso i bianconeri hanno colto il secondo posto finale con 65 punti, proprio davanti alla compagine ginevrina (64). «Nonostante l'esito delle ultime due partite non sia stato quello sperato, arriviamo alla finale in salute», sono state le parole di Mattia Bottani. «Siamo completamente focalizzati sulla partita da qualche giorno, anche perché il secondo posto è ormai cosa fatta da un po' di tempo. Ci arriviamo in fiducia visto che abbiamo disputato una grandissima annata. Personalmente ho vissuto una stagione complicata però adesso fisicamente sto bene e di conseguenza anche mentalmente».

Come vedi la partita? «La stiamo preparando nel migliore dei modi e vedremo quali saranno le indicazioni che ci darà il mister nel corso della settimana, così come il piano tattico che vorrà attuare. Il Servette è un'ottima formazione e l'ha anche recentemente dimostrato a Cornaredo. Siamo due squadre simili, a entrambe piace giocare con la palla e provare a mettere anche in pratica un pressing alto. Si tratta di una finale dove conteranno gli episodi, la determinazione, l'attenzione al dettaglio e la fase difensiva. Chiaramente bisognerà anche valutare tutti gli scenari possibili, ma l'obiettivo è quello di vincere nei 90' per non rischiare. Sarà fondamentale l'atteggiamento iniziale. Il campo sintetico? Per fortuna che quest'anno giocheremo contro una squadra che come noi non è abituata a giocare su questo tipo di terreno. Non potremo allenarci tutta la settimana sul sintetico, ma faremo solo il pre-partita così da riuscire a capire com'è il campo, quale sarà la giusta velocità del pallone e le varie dinamiche che ci possono essere su un campo di questo tipo, ma alla fine dovremo solo giocare a calcio come sappiamo».

Per Bottani si tratta della quarta finale di Coppa Svizzera della sua carriera, la terza consecutiva. «Rispetto alla finale del 2016 - che ero giovanissimo e con il Lugano ci giocavamo la salvezza - arriviamo con una consapevolezza diversa, dato che intanto abbiamo già conquistato una Coppa Svizzera e disputato tre finali di fila. Adesso abbiamo una squadra nettamente più forte, ma le emozioni sono rimaste le stesse e si stanno già facendo sentire, perché è comunque l’appuntamento più importante dell'anno. Se sarò titolare? È chiaro che mi piacerebbe, ma lo stesso discorso vale anche per tutti i miei compagni e di conseguenza il mister dovrà fare le scelte migliori. In ogni caso in una finale di Coppa non importa il nome dietro la maglietta o chi saranno i marcatori del match, poiché conta solo vincere. L'obiettivo è provare nuovamente le stesse emozioni della vittoria ottenuta contro il San Gallo che ci aveva consegnato la Coppa Svizzera. Siamo tutti a disposizione del mister ed è uguale per quanti minuti scenderemo in campo».

In questa stagione il Lugano non ha mai vinto contro il Servette... «Ci dà fastidio, è l'unica squadra che non siamo ancora riusciti a battere e per noi è un ulteriore stimolo provare a sconfiggerli per la prima volta. Non siamo assolutamente inferiori a loro e dobbiamo dimostrarlo. Dovremo stare attenti alla loro capacità di variare il modo di giocare, sono molto bravi in questo anche perché hanno giocatori di grande spessore. È una squadra tosta, ma la nostra è altrettanto forte. Sabbatini? Personalmente è difficile pensare a un Lugano senza di lui. Negli anni sono cambiati i dirigenti, gli allenatori e i giocatori ma lui è sempre stato con me, è stato la mia spalla destra per 15 anni. Adesso però siamo concentrati sulla finale e lui per primo lascia la questione fuori dallo spogliatoio. Non vuole che qualcuno si distragga, è concentrato al massimo anche lui sulla grande sfida».

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COMMENTI
 

uriah heep 6 mesi fa su tio
Sabba e’ un grande sia fuori , sia nello spogliatoio e in campo . Fisicamente e mentalmente ancora integro . E’ un trascinatore , non capisco questa decisione della dirigenza ! Almeno ancora 1 anno glielo farei fare !! Forza 👏 Lugano

cle72 6 mesi fa su tio
Grande Botta e grande Saba, due di noi. Saba non mollare , resta a Lugano, la società ha bisogno di persone come te. Di cuore, gentile, professionale e mai banale, quando apre la bocca.

sergejville 6 mesi fa su tio
Risposta a cle72
esatto: "due di noi". Queste cose (bandiere, uomini che si identificano con il Club, costanza e campionati a raffica , ovvero fedeltà per i colori.), solo FCL e soprattutto HCL. Fattene una ragione. E spera (per te) che non si perda la Finale, nè. Visto che (parole tue) arrivare secondi o fare l'argento NON CONTA NULLA. Invece - sportivamente - arrivare secondi significa aver (comunque) fatto grandi cose.
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