Pallone, si parte
Nel weekend scatteranno i campionati.
LUGANO / BELLINZONA - Lo Young Boys sicuramente e pure il Servette, probabilmente Zurigo e San Gallo: chi altri può infastidire il Lugano nella Super League che sta per partire?
I bianconeri, non è un segreto, scattano dalla prima fila. Di più, reduci dal secondo posto della scorsa stagione e convinti di aver rinforzato la squadra in sede di mercato, sono certi di potersi avvicinare ai gialloneri bernesi, ai quali la scorsa primavera già si erano messi in scia. Le qualità tecniche in rosa non mancano, la testa è quella giusta, le motivazioni - con il martello Croci-Torti quotidianamente in azione - sono altissime… gli ingredienti perché il piatto esca a meraviglia ci sono insomma tutti. Serve però che nell’atto della preparazione nessuno si distragga. O, semplicemente, che tutti riescano a essere al top. E questo non è scontato, soprattutto con l’accavallarsi di impegni diversi. Per questo, guardando alla volata finale di metà 2025, saranno determinanti già le prossime settimane. Quelle dei turni preliminari di Champions League (e forse Europa League e Conference League) a causa dei quali, partendo dal prossimo mercoledì contro il Fenerbahçe, i ticinesi scenderanno in campo sei volte praticamente sempre in trasferta. L’accoppiata Europa-Super League è storicamente sempre andata di traverso ai bianconeri che, se non sapranno invertire una scomoda tendenza, già a settembre potrebbero trovarsi attardati rispetto alle big del campionato. Se poi, come tutti i tifosi sperano, ai preliminari seguirà la qualificazione alla fase a gironi di uno dei tornei continentali, ecco che il doppio sforzo si protrarrà almeno fino a dicembre.
Per questo avere una rosa tanto “profonda”, e che consentirà a Croci-Torti di schierare quasi due squadre, era indispensabile. Per questo il lavoro di Carlos da Silva è prezioso come quello dello staff tecnico o dei giocatori che scendono in campo. Per questo, infine, fino alla chiusura del mercato, con molti dei ticinesi che hanno attirato su di loro gli sguardi di squadre di altri campionati, l’attenzione dovrà rimanere altissima e la concentrazione massima. Cominciando da domani, quando a Cornaredo si presenterà un Grasshopper che, salvatosi solo allo spareggio lo scorso anno, sembra tutto fuorché essersi rinforzato nettamente. Le Cavallette potrebbero essere insidiose, soprattutto nel primo match stagionale; se davvero vuole recitare da protagonista, il Lugano non può in ogni caso permettersi di farle diventare un reale problema.
E il Bellinzona? Non parte per vincere il campionato; la continuità portata dalla conferma dello staff tecnico e le indubbie qualità di una rosa comunque ancora incompleta, rendono però almeno “interessante” l’ACB. Una squadra che ha vissuto tutta la scorsa stagione sulle montagne russe e che per quella alle porte (che scatterà domani al Comunale contro il Wil), avvicinata senza squilli di trombe, punta “solo” a consolidarsi. Per tutto quello che questo significa. Punta a non traballare più in campo. Punta ad avere un rapporto più forte con i tifosi e meno problematico con il Municipio. Riuscisse in fretta a rendere più sereno l’ambiente e si trovasse, tra qualche mese, non lontano dalle prime, ecco che allora potrebbe anche pensare a guardare al piano di sopra. Una follia? Prima di tornare a balbettare, a un certo punto la scorsa primavera i granata si sono trovati non lontanissimi dal terzo posto. L’equilibrio della Challenge League potrebbe dunque servire loro un assist prezioso. Sempre che riusciranno a sfruttare le occasioni che si presenteranno loro. I favoriti per il successo finale sono il Thun, ottimo nell’ultima corsa e bocciato solo allo spareggio (e dal Sion), il Vaduz, il Wil e forse l’Aarau. Spazio per le sorprese? Difficile. Ma il campionato è lunghissimo.